Fino a 6.900 euro netti in più all’anno direttamente in busta paga: il Bonus Pensioni 2025 da prendere in considerazione
Arrivare al traguardo della pensione è l’evento della vita che ripaga gli anni di duro lavoro, di sveglie all’alba, di libertà ridotta a causa degli obblighi professionali, di richieste di permessi per andare alla recita scolastica dei figli, che intanto sono diventati grandi. Eppure, una volta arrivati a destinazione, c’è un canto delle sirene che come con Ulisse può far cadere in tentazione. Di cosa si tratta? Del cosiddetto “Bonus Pensioni 2025”
Il sistema previdenziale italiano è un mondo complesso, fatto di aggiornamenti, cambiamenti e nodi di matasse difficili da sciogliere. Immagina di poter rinviare la pensione e, in cambio, ricevere in busta paga una cifra extra, pulita, senza tasse: è questa una delle novità più rilevanti della manovra fiscale. Questo bonus, chiamato anche bonus Giorgetti è una misura che potrebbe cambiare le scelte di molti lavoratori italiani prossimi alla pensione.
A casa dell’invecchiamento della popolazione e la crescente spesa previdenziale, il governo ha deciso di cambiare strategia. Non più solo uscite anticipate o finestre di flessibilità, ma un vero e proprio incentivo a rimanere più a lungo al lavoro, offrendo vantaggi economici immediati a chi sceglie di posticipare la pensione.
Ma come funziona esattamente questo bonus? Chi può beneficiarne? E soprattutto: conviene davvero?
Come funziona il Bonus pensioni 2025
Chi nel corso del 2025 maturerà i requisiti per andare in pensione – sia per la cosiddetta Quota 103, sia per la pensione anticipata ordinaria – potrà scegliere di non uscire subito dal lavoro e ricevere invece un contributo in più direttamente in busta paga. Questo extra corrisponde alla parte dei contributi previdenziali che il lavoratore avrebbe normalmente versato allo Stato (nello specifico, l’aliquota IVS, pari al 9,19% del reddito lordo).

In altre parole: si rinuncia alla pensione oggi per avere uno stipendio più ricco, senza che quella quota venga tassata. L’incentivo sarà infatti esentasse, quindi netto: niente Irpef, niente addizionali. Il risultato? Un aumento di stipendio fino a circa 6.900 euro all’anno, a seconda del reddito. Per chi guadagna, ad esempio, 30.000 euro lordi l’anno, il bonus sarà intorno ai 2.700 euro netti.
Il Bonus Pensioni 2025 partirà da settembre per i lavoratori del settore privato, e da novembre per quelli del pubblico impiego. La differenza è legata alle cosiddette “finestre mobili” per l’uscita: 7 mesi per i privati, 9 per i pubblici. Il bonus decorre infatti dal primo mese in cui il lavoratore avrebbe potuto andare in pensione ma ha deciso di restare in servizio. Attenzione però: il bonus non scatta automaticamente. Il lavoratore deve fare richiesta all’INPS, che verificherà se ci sono i requisiti. Può farlo chi ha maturato Quota 103 (62 anni d’età e 41 di contributi), ma anche chi ha diritto alla pensione anticipata ordinaria.
Il bonus rappresenta un guadagno immediato, ma ha anche una controindicazione importante: non versando più contributi IVS, la pensione futura sarà leggermente più bassa. In sostanza, il montante contributivo non cresce, quindi l’assegno mensile sarà un po’ inferiore rispetto a chi continua a versare normalmente. Tuttavia, per molti lavoratori, soprattutto quelli con redditi medi o alti, il vantaggio di avere più soldi subito può essere superiore al sacrificio di una piccola parte della pensione futura. Una scelta che va valutata con attenzione, magari anche con l’aiuto di un consulente previdenziale.