L’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli fiscali rivolti ai contribuenti che operano con un determinato regime.
Questo quadro, spesso sottovalutato o considerato un adempimento secondario, è invece oggetto di un monitoraggio più rigoroso, con l’obiettivo di garantire la trasparenza e la coerenza delle informazioni fornite dai titolari di partita IVA.
Il regime forfettario, adottato da un numero crescente di professionisti e imprenditori, prevede un’imposizione fiscale semplificata calcolata applicando un coefficiente di redditività ai compensi percepiti, senza considerare i costi effettivi sostenuti. Tuttavia, il quadro RS serve a fornire all’Agenzia delle Entrate dati dettagliati sulla struttura economica dell’attività, offrendo un quadro statistico, settoriale e gestionale utile per monitorare il tessuto produttivo nazionale e individuare eventuali anomalie fiscali.
Non si tratta dunque di un controllo diretto sulla deducibilità dei costi, ma di un’analisi della completezza delle informazioni dichiarate. La mancata compilazione di uno o più righi del quadro RS può innescare richieste di chiarimenti da parte del fisco, anche in assenza di sospetti di evasione fiscale. Un valore mancante o un campo lasciato vuoto possono essere interpretati come indizi di incompletezza o incoerenza, aumentando così il rischio di accertamenti formali.
Cosa indicare nel quadro RS per evitare problemi
Per gli imprenditori e professionisti in regime forfettario, la compilazione del quadro RS richiede particolare attenzione a diversi aspetti:
-
Rigo RS375: deve essere indicato il numero totale di mezzi e strumenti di trasporto utilizzati nell’attività al termine dell’anno d’imposta. Non conta solo la proprietà, ma anche l’uso effettivo dei mezzi, indipendentemente dalla forma di detenzione.
-
Rigo RS376: è necessario riportare i costi sostenuti per l’acquisto di materie prime, merci, semilavorati e servizi strettamente legati alla produzione dei ricavi. Pur non incidendo sul calcolo dell’imposta nel regime forfettario, questi dati aiutano il fisco a comprendere la natura e le dinamiche dell’attività svolta.
-
Rigo RS377: qui vanno indicate le spese per il godimento di beni di terzi, come canoni di locazione, leasing, noleggi, affitti d’azienda, oltre a compensi per royalties o concessioni.
-
Rigo RS378: deve essere dichiarato l’importo delle spese per carburante utilizzate dai mezzi dedicati all’attività. Anche consumi ridotti sono rilevanti per la coerenza dell’informazione.
Per i professionisti (avvocati, consulenti, architetti, informatici e altri lavoratori autonomi), vi è un ulteriore obbligo nel rigo RS381, dove devono essere indicati i consumi annuali relativi ai servizi essenziali per l’attività: servizi telefonici, energia elettrica, carburanti e lubrificanti per veicoli utilizzati esclusivamente per motivi lavorativi. Anche in caso di attività svolta in parte da casa o con uso promiscuo delle utenze, la normativa impone di attribuire una quota proporzionale riferita all’attività professionale.

Alla luce delle nuove indicazioni e dei controlli più stringenti, è fondamentale per i contribuenti forfettari adottare alcune precauzioni nella compilazione del quadro RS:
- Compilare ogni rigo richiesto anche quando gli importi sono minimi o trascurabili, per evitare omissioni che potrebbero far scattare verifiche.
- Verificare la coerenza delle informazioni indicate con le caratteristiche effettive dell’attività svolta, evitando contraddizioni che possono sollevare dubbi.
- Conservare la documentazione giustificativa delle spese riportate, in modo da poter rispondere efficacemente a eventuali richieste di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- Accertarsi della congruità complessiva della dichiarazione, soprattutto in situazioni di uso promiscuo di beni o utenze, attribuendo correttamente le quote di consumo da dichiarare.
Questi accorgimenti sono indispensabili per presentare una dichiarazione completa e affidabile, riducendo così il rischio di accertamenti e sanzioni.
L’attenzione crescente dell’Agenzia delle Entrate verso il regime forfettario e il quadro RS testimonia l’importanza di un approccio fiscale accurato e responsabile da parte dei contribuenti. Il rispetto di queste indicazioni consente di evitare inutili complicazioni e di mantenere un rapporto corretto con l’amministrazione finanziaria, soprattutto in un contesto in cui i controlli si fanno via via più incisivi.