Arrivano 830 euro extra, con questa procedura scatta il maxi aumento: cosa devi fare

Questa procedura rappresenta un’opportunità concreta per chi lavora come babysitter o badante e desidera un sostegno economico extra.

Una novità importante interessa babysitter, badanti e collaboratori domestici: è possibile ottenere un incremento di circa 830 euro in busta paga entro la fine dell’anno, grazie a una specifica procedura legata all’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Tuttavia, per usufruire di questo beneficio è fondamentale conoscere i requisiti e seguire le indicazioni ufficiali fornite dall’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Il TFR nel lavoro domestico: obblighi e divieti

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), disciplinato dall’articolo 41 del CCNL del Lavoro Domestico e ribadito dall’INL nella nota n. 616 del 3 aprile 2025, rappresenta un diritto imprescindibile per i lavoratori domestici, come colf, babysitter e badanti.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di accantonare mensilmente questa somma a favore del collaboratore, che potrà incassarla solo al termine del rapporto di lavoro, tranne alcuni casi specifici di anticipo previsti dalla legge.

È importante sottolineare che il datore di lavoro domestico non agisce come sostituto d’imposta: lo stipendio che il lavoratore riceve è lordo e senza ritenute fiscali applicate direttamente dal datore, pertanto il lavoratore ha il compito di adempiere autonomamente agli obblighi fiscali.

La nota dell’INL contro la rateizzazione mensile del TFR

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito che la pratica di rateizzare il TFR mensilmente all’interno della busta paga è illegittima. Se il TFR viene corrisposto in modo frazionato, perde la sua natura legale e si trasforma in normale stipendio, con conseguenze fiscali e contributive rilevanti:

Il bonus per i lavoratori domestici – impresamia.com
  • Tassazione più onerosa: l’importo, non più qualificabile come TFR, sarà soggetto all’aliquota IRPEF ordinaria invece dell’imposta sostitutiva del 20%, aumentando quindi l’imponibile fiscale riportato nella Certificazione Unica (CU).
  • Impatto contributivo: l’aumento del reddito imponibile può comportare un aumento delle aliquote contributive INPS, soprattutto per i contratti a ore (non conviventi) con meno di 24 ore settimanali.

Questa normativa mira a evitare scorciatoie che possono sembrare vantaggiose nel breve termine, ma che rischiano di creare problemi sia ai lavoratori sia ai datori di lavoro nel medio-lungo periodo.

Come ottenere 830 euro extra grazie all’anticipo del TFR

Nonostante il divieto di rateizzazione, il lavoratore domestico può richiedere un anticipo del TFR, fino a un massimo del 70% dell’importo maturato, una volta all’anno e solo in forma scritta. Questa misura consente di ricevere a dicembre un importo aggiuntivo in busta paga che, per chi percepisce lo stipendio minimo previsto dal CCNL (1.187,36 euro mensili), può arrivare a circa 830 euro in più.

Le condizioni per accedere a questo anticipo sono rigorose:

  • La richiesta deve essere inoltrata direttamente dal lavoratore, preferibilmente per iscritto.
  • L’anticipo è concesso una sola volta all’anno.
  • L’importo anticipabile è limitato al 70% del TFR maturato.
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