Aiuto famiglie, altri soldi al mese per i figli: finalmente lo Stato ci aiuta

Con l’entrata in vigore del decreto-legge n. 95 cambiano le modalità di accesso e le caratteristiche del Bonus mamme 2025.

A comunicare il tutto è NoiPA, con un aggiornamento ufficiale del 31 luglio, dove si sottolineano le principali novità che interessano lavoratrici con figli e che riguardano sia il valore economico del contributo sia le condizioni per ottenerlo. Il Bonus mamme 2025 si configura ora come un contributo mensile di 40 euro per ogni mese, o frazione di mese, in cui la madre svolge attività lavorativa. L’incentivo si rivolge a due categorie principali di beneficiarie, con requisiti specifici.

Le lavoratrici con almeno due figli che abbiano un contratto di lavoro dipendente (a tempo determinato o indeterminato), autonome o libere professioniste, possono richiedere il bonus fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Le lavoratrici con almeno tre figli, con contratto a tempo determinato, autonome o libere professioniste, hanno diritto al bonus fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo.

Un requisito fondamentale per entrambe le categorie è il limite di un reddito annuo derivante dal lavoro non superiore a 40.000 euro. La misura mira a sostenere le spese familiari legate alla presenza di figli, riconoscendo un sostegno economico continuativo per le mamme che lavorano, in particolare in un contesto di crescente difficoltà economica e costi per le famiglie.

Procedura per la richiesta e modalità di erogazione

Per beneficiare del Bonus mamme 2025, le interessate devono presentare domanda all’INPS. Il pagamento del contributo avverrà in un’unica soluzione nel mese di dicembre, anticipando così un sostegno economico concentrato a fine anno. È importante sottolineare che il bonus è un contributo non imponibile fiscalmente, quindi non incide sulla formazione del reddito e non è soggetto a tassazione.

L’INPS fornirà nei prossimi giorni le istruzioni operative dettagliate per la presentazione delle domande attraverso un’apposita circolare, garantendo così trasparenza e chiarezza nel processo di accesso.

Famiglia felice in casa
Famiglia felice (Depositphotos foto) – www.impresamia.com

Parallelamente al nuovo bonus, resta attiva un’altra misura di sostegno molto rilevante: l’esonero contributivo totale dei contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) per le madri con almeno tre figli che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Questa agevolazione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, comma 180), è stata confermata fino al 31 dicembre 2026.

Esonero contributivo per madri con almeno tre figli: proroga fino al 2026

Il beneficio prevede un massimale annuo di 3.000 euro, corrispondente a un esonero contributivo mensile fino a 250 euro, ed è valido fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni. Si tratta di un importante strumento per alleggerire il carico contributivo sulle madri numerose, favorendo così la permanenza e la stabilità nel mercato del lavoro.

L’esonero contributivo viene gestito direttamente da NoiPA per le lavoratrici del settore pubblico che ne abbiano fatto richiesta tramite la propria amministrazione di appartenenza, facilitando così l’accesso a questa forma di sostegno senza ulteriori complicazioni burocratiche.

Questi aggiornamenti normativi rappresentano un passo significativo nelle politiche di welfare rivolte alle famiglie con più figli, rispondendo in modo mirato alle esigenze di conciliazione tra lavoro e famiglia e offrendo un contributo economico e contributivo che può fare la differenza per molte madri lavoratrici in Italia.

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