Questa iniziativa si inserisce in un più ampio piano di controlli fiscali sprint annunciato dall’Agenzia delle Entrate nel corso del 2025.
L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova fase di controlli fiscali indirizzata a numerosi titolari di partita IVA, con l’invio delle cosiddette lettere di compliance.
Questa iniziativa arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore della tregua fiscale estiva, suscitando preoccupazioni tra professionisti, lavoratori autonomi e imprenditori.
Lettere di compliance: chi sono i destinatari e quali anomalie vengono segnalate
Con il provvedimento del 24 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato l’inizio della trasmissione delle lettere di compliance, che riguardano principalmente le dichiarazioni IVA relative al periodo d’imposta 2023, presentate nel 2024.
Questi avvisi sono inviati a tutti quei contribuenti titolari di partita IVA che hanno rilevato omissioni o incongruenze nei dati dichiarati ai fini degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA).
L’obiettivo primario di questa comunicazione è favorire un adempimento spontaneo da parte del contribuente, invitandolo a rettificare tempestivamente gli errori prima che le anomalie diventino oggetto di ulteriori accertamenti. Le lettere vengono recapitate esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC), provenienti dagli indirizzi ufficiali:
- complianceISA1@pec.agenziaentrate.it
- complianceISA2@pec.agenziaentrate.it
Chi riceve queste comunicazioni è dunque chiamato a verificare con attenzione la propria casella PEC, soprattutto in vista della sospensione temporanea delle attività di riscossione prevista dall’1 al 31 agosto 2025.
Come accedere alle lettere di compliance e cosa fare
Le email inviate dall’Agenzia delle Entrate non contengono nel testo la descrizione dettagliata delle anomalie riscontrate, ma soltanto l’avviso che una lettera di compliance è disponibile all’interno del cassetto fiscale del contribuente. Per visualizzare il contenuto completo è necessario effettuare l’accesso all’area personale del portale dell’Agenzia utilizzando una delle seguenti credenziali:
- Carta d’Identità Elettronica (CIE);
- Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Una volta effettuato l’accesso, il contribuente deve recarsi nella sezione “Consultazioni – ISA/studi di settore – Comunicazioni anomalia” per prendere visione dell’atto. A questo punto, è possibile rispondere alle comunicazioni fornendo chiarimenti e documentazione integrativa tramite il Software di compilazione anomalie 2025, messo a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito ufficiale.
In alternativa, tutte queste operazioni possono essere delegate a professionisti o intermediari abilitati, che accedono all’area riservata con le credenziali Entratel.
Possibilità di sanare la posizione con il ravvedimento operoso
Nel caso in cui il contribuente riconosca la correttezza delle osservazioni dell’Agenzia e ammetta di aver commesso un errore o una omissione, è possibile regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso. Questa procedura consente di correggere gli errori dichiarati con l’applicazione di sanzioni ridotte, evitando così contestazioni più gravi e potenziali accertamenti tributari.
La strategia dell’Agenzia delle Entrate, che precede la sospensione degli invii di avvisi e cartelle esattoriali prevista dalla tregua fiscale estiva, mira quindi a stimolare la collaborazione volontaria dei contribuenti e a migliorare la correttezza delle dichiarazioni fiscali, con un occhio di riguardo per la trasparenza e la semplificazione dei rapporti tra Fisco e cittadini.