Questa misura mira a rendere più fluido e rapido il mercato dell’energia, favorendo la concorrenza e potenzialmente maggiori risparmi.
Con l’avvicinarsi dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2026, il Governo italiano ha definito una serie di importanti modifiche che interesseranno prezzi e agevolazioni, con impatti significativi su famiglie e consumatori.
Tra le novità più rilevanti, spiccano gli aumenti sui prezzi di sigarette, carburanti e la revisione degli incentivi sulle bollette energetiche, che dal prossimo anno subiranno una svolta sostanziale, penalizzando molte famiglie.
Incrementi sulle accise: impatto su sigarette e carburanti
A partire dal 1° gennaio 2026, scatteranno aumenti graduali delle accise sui prodotti del tabacco, con conseguente rialzo del prezzo delle sigarette. La quota fissa dell’accisa passerà da 29,50 euro ogni 1.000 sigarette nel 2025 a 32 euro nel 2026, per poi salire ulteriormente fino a 38,50 euro nel 2028.
Tradotto in termini pratici, il costo di ogni pacchetto aumenterà di circa 6 centesimi nel 2026, arrivando a un rincaro di 22 centesimi entro il 2028. Stesso trend per il tabacco trinciato e i prodotti succedanei come il tabacco da masticare e i liquidi per sigarette elettroniche.
L’effetto complessivo di questi aumenti dipenderà dalla decisione delle aziende produttrici, che potranno scegliere se trasferire integralmente o parzialmente l’incremento sui prezzi finali al consumatore.
Sul fronte dei carburanti, la manovra introduce un allineamento delle accise tra benzina e diesel, fissando un’accisa uniforme di 672,90 euro ogni 1.000 litri per entrambi i prodotti. Questo si traduce in una diminuzione di circa 5 centesimi al litro sul prezzo della benzina, ma in un aumento equivalente per il gasolio.

Attualmente, con i prezzi medi alla pompa, la benzina scenderebbe a circa 1,64 euro al litro, mentre il diesel salirebbe a 1,68 euro al litro. Questo cambiamento potrebbe influenzare le scelte dei consumatori, specialmente per chi utilizza veicoli diesel.
Novità fiscali sugli affitti brevi e conseguenze per il mercato immobiliare
Un’altra misura di rilievo riguarda la nuova aliquota della cedolare secca al 26% applicata agli affitti brevi, che entrerà in vigore nel 2026. La modifica coinvolgerà sia i privati che le società che gestiscono locazioni temporanee, inclusi i portali web.
Secondo l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (AIGAB), questa stretta fiscale rischia di ridurre l’offerta di immobili a breve termine e di far lievitare i prezzi, con impatti negativi sulle possibilità di vacanza per molte famiglie italiane e un possibile aumento del mercato sommerso.
L’associazione ricorda inoltre che il patrimonio immobiliare italiano conta ben 9,6 milioni di abitazioni vuote e che la ricchezza familiare è fortemente legata a questi asset. Un calo del valore degli immobili potrebbe quindi avere ripercussioni strutturali sull’economia nazionale.
Fine del contributo straordinario e modifiche al bonus bollette
Una delle novità più delicate riguarda la fine del contributo straordinario di 200 euro sulle bollette, attualmente destinato a famiglie con ISEE fino a 25.000 euro. Dal 1° gennaio 2026, salvo eventuali proroghe governative, questo contributo non sarà più erogato, con il ritorno alla versione ordinaria del bonus bollette.
Quest’ultimo sarà riservato esclusivamente a nuclei familiari con ISEE inferiore a 9.360 euro annui, oppure fino a 20.000 euro per famiglie con più di tre figli a carico.
Il cambiamento comporterà un aumento delle spese per energia elettrica e gas per circa 8 milioni di italiani che finora usufruivano del bonus potenziato. Il Governo ha tuttavia confermato la volontà di mantenere il bonus ordinario nel 2026, con i criteri sopra indicati.
In parallelo, è prevista una novità importante per i consumatori: dal prossimo anno sarà possibile cambiare fornitore di energia in 24 ore, grazie alla semplificazione delle procedure gestite da Acquirente Unico e al Sistema Informativo Integrato (SSI).