Acquisti online una pratica comoda, ma ci sono casi in cui non siamo obbligati a pagare: ecco cosa sapere per non farsi trovare impreparati.
Fare shopping online è ormai diventata un’abitudine quotidiana. Un clic ed è fatta: in pochi secondi possiamo ordinare un paio di scarpe, una lavatrice, un biglietto aereo o magari quell’oggetto che ci frullava in testa da giorni. E tutto questo, senza muoverci dal divano.
C’è qualcosa che, però, spesso, ignoriamo per quanto riguarda i nostri acquisti online e quelli della nostra famiglia. Non sempre siamo obbligati a pagare. Esiste, infatti, un vizio che ci permette di non pagare.
Ecco cosa devi sapere sugli acquisti online
La questione, in realtà, è meno scontata di quanto sembri. Quando compriamo online, entriamo in un mondo che ha regole precise, ma non sempre chiare. Infatti, dietro quell’apparente semplicità del “clicca e paga”, si nasconde una macchina fatta di contratti, consensi, clausole e diritti che spesso non leggiamo.
Eppure, dovremmo. Perché ci sono delle eccezioni — delle falle, potremmo dire — che in certi casi ci danno la possibilità di annullare un acquisto senza pagare un euro. Letteralmente. Ma serve conoscere il meccanismo, altrimenti si rischia di finire con il conto in rosso o, peggio ancora, con una causa legale tra le mani.

Uno dei casi più interessanti riguarda gli acquisti fatti da minorenni. Sì, esatto. Può sembrare una situazione marginale, ma non lo è affatto. Pensiamo a quanti ragazzi oggi hanno accesso a smartphone, tablet e carte prepagate. Acquistano videogiochi, abbonamenti, app, prodotti su marketplace. Spesso lo fanno senza dire nulla ai genitori, che si accorgono solo dopo che qualcosa è stato comprato. E a quel punto scatta il panico. Si può annullare l’acquisto? Si deve pagare lo stesso?
Ecco la verità: se un minorenne effettua un acquisto online senza l’autorizzazione dei genitori, quel contratto può essere considerato nullo. Lo dice il codice civile, mica un blog qualsiasi. Secondo la legge italiana, un contratto stipulato da un minore non è valido se non c’è il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale. In pratica, se tuo figlio ha comprato qualcosa online senza che tu lo sapessi, puoi contestare l’acquisto e bloccare il pagamento. Non solo: se il denaro è già stato scalato, puoi anche chiedere il rimborso, ovviamente dimostrando che l’acquirente era minorenne e non autorizzato.
Attenzione, però, perché la questione cambia se il genitore era a conoscenza o, peggio ancora, aveva fornito al figlio i mezzi per acquistare, come la carta di credito o le credenziali dell’account. In quel caso potrebbe essere più difficile sostenere che il minore abbia agito da solo. Ma se tutto è avvenuto all’insaputa dell’adulto, allora la strada per annullare il contratto è più che legittima.
In un’epoca in cui lo shopping online è diventato quasi automatico, conoscere queste dinamiche può davvero fare la differenza. Perché, senza ombra di dubbio, i diritti ci sono. Basta saperli riconoscere — e soprattutto farli valere.