Con l’avvio del mese di dicembre si intensifica l’attenzione verso le pensioni e gli importi aggiuntivi che riceveranno.
Anche quest’anno, infatti, a dicembre si concentrano diverse erogazioni di natura straordinaria, tra cui la tredicesima mensilità, la quattordicesima per alcune categorie di pensionati e il consueto bonus aggiuntivo che, secondo le ultime stime, dovrebbe attestarsi nuovamente intorno a 155 euro.
Ad arricchire il quadro vi è anche la sospensione delle trattenute relative alle addizionali regionali e comunali, che alleggeriranno ulteriormente l’importo netto percepito. La situazione 2025 si presenta quindi in continuità con le precedenti annualità, ma con qualche elemento di novità nei dettagli.
Pensioni di dicembre 2025: tredicesima, quattordicesima e bonus aggiuntivo
Il mese di dicembre rappresenta tradizionalmente un momento cruciale per i pensionati, in quanto si concentrano i pagamenti degli importi aggiuntivi annuali. La tredicesima mensilità sarà accreditata a partire dal 1° dicembre, come da prassi, senza però beneficiare di agevolazioni fiscali: rimane infatti confermata la tassazione ordinaria IRPEF senza riduzioni o esenzioni, peraltro discusse ma non approvate nella recente Legge di Bilancio.
L’importo della tredicesima si calcola sulla base della pensione lorda percepita nell’anno e, in caso di erogazione parziale, in proporzione ai mesi di pensione maturati. Le aliquote IRPEF applicate sono quelle ordinarie: il 23% fino a 28 mila euro, il 35% fino a 50 mila euro e il 43% oltre tale soglia. Va inoltre ricordato che su questa mensilità non si applicano le detrazioni per lavoro o familiari già considerate negli altri mesi, determinando così un netto più basso rispetto alle mensilità ordinarie.
Parallelamente, con il cedolino di dicembre verrà erogata la quattordicesima mensilità per coloro che non ne avevano beneficiato a luglio 2025. Questa erogazione riguarda pensionati con almeno 64 anni di età, che abbiano maturato il diritto alla pensione nel corso dell’anno e che rispettino i limiti reddituali previsti. Nel 2024, circa 200 mila pensionati hanno ricevuto tale somma aggiuntiva, che nel 2025 dovrebbe mantenere importi simili: da 437 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi fino a 655 euro per chi ha superato i 25 anni contributivi, con riduzioni in base al reddito.
Infine, il tradizionale bonus pensioni, noto anche come “bonus tredicesima” o “bonus Natale”, sarà nuovamente erogato a dicembre 2025. Introdotto con la Finanziaria 2001 (legge 23 dicembre 2000, n. 388), questo bonus di circa 155 euro è destinato ai pensionati con redditi bassi, non superiori a specifiche soglie, e a titolari di pensioni INPS che non rientrano in alcune categorie escluse, come i trattamenti assistenziali o le pensioni di dirigenti.
Il bonus sarà accreditato automaticamente, senza necessità di presentare domanda, a circa 400 mila pensionati stimati per il 2025. Per poter accedere a questo beneficio, i requisiti principali riguardano sia l’ammontare della pensione che i limiti reddituali individuali o familiari.
L’importo annuo della pensione deve essere inferiore o uguale al trattamento minimo annuo incrementato dal bonus stesso (per il 2025 la soglia è aggiornata tenendo conto dell’indice di perequazione). Nel caso in cui la pensione si collochi tra il trattamento minimo e il trattamento minimo più il bonus, spetta una somma proporzionale.
Per quanto riguarda i redditi, chi è pensionato e vive da solo deve avere un reddito complessivo soggetto a IRPEF non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo, mentre per i pensionati coniugati o uniti civilmente il limite si estende a 3 volte il trattamento minimo, fermo restando il tetto del reddito personale.
Sono esclusi dal beneficio i pensionati con trattamenti non considerati pensionistici, come invalidità civile o Ape Sociale, nonché chi percepisce pensioni supplementari o detassate in base a convenzioni internazionali.