Nuove misure per i dipendenti degli enti locali: il governo punta a ridurre il divario salariale con fondi dedicati e rinnovi contrattuali più rapidi ed equi.
Si delineano importanti novità per i dipendenti degli enti locali con l’imminente approvazione del fondo di perequazione e il rinnovo contrattuale che promettono significativi incrementi salariali, compresi arretrati fino a 2.500 euro e aumenti mensili fino a 280 euro a regime nel 2027. I protagonisti di questa fase di riforma sono il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che stanno lavorando per una più equa distribuzione delle risorse nel pubblico impiego territoriale.
Fondo di perequazione per i dipendenti degli enti locali
Il governo ha proposto l’istituzione di un fondo di perequazione con una dotazione finanziaria compresa tra 100 e 150 milioni di euro, da inserire nella Legge di Bilancio 2026. L’obiettivo è ridurre il divario tra le retribuzioni del personale pubblico degli enti locali e quelle delle amministrazioni centrali, dove gli stipendi medi risultano più elevati. La misura è stata avanzata dal ministro Zangrillo, che ha discusso la proposta con il collega Giorgetti, ottenendo un’apertura positiva da parte del ministero dell’Economia.
Il fondo è destinato prioritariamente agli enti territoriali con bilanci più fragili, in modo da sostenere l’aumento delle retribuzioni accessorie, come i premi di risultato, già in crescita in alcune amministrazioni locali grazie al decreto P.A. Questa iniziativa vuole garantire una crescita salariale più equilibrata tra aree geografiche diverse e valorizzare il personale che opera in condizioni spesso complesse e con risorse limitate.

Secondo la Cisl Fp, rappresentata dal segretario generale Roberto Chierchia, l’istituzione del fondo è «un primo passo importante per colmare il divario retributivo che penalizza i lavoratori dei Comuni, spesso chiamati a gestire servizi strategici con difficoltà». Il ministro Zangrillo ha sottolineato che la perequazione non è solo una questione tecnica, ma un riconoscimento necessario a chi rappresenta la parte più operativa e vicina ai cittadini della pubblica amministrazione.
Parallelamente al fondo, si sta lavorando al rinnovo contrattuale per il personale delle funzioni locali, con la volontà di chiudere rapidamente il contratto 2022-2024 e avviare senza soluzione di continuità il successivo 2025-2027. L’Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni (Aran), insieme al governo, punta così a ridurre i lunghi tempi di attesa tipici della contrattazione pubblica e a garantire continuità negli aumenti salariali.
La proposta è stata accolta favorevolmente dalla Cisl Fp, che invita a chiudere presto la tornata attuale per poi avviare la nuova con risorse aggiuntive nella prossima Legge di Bilancio. La Cgil e la Uil, invece, mantengono una posizione più cauta, richiedendo maggiori stanziamenti per un reale allineamento degli stipendi ai livelli nazionali.
La prevista riunione dell’Aran del 2 ottobre 2025 è considerata un momento chiave per definire il percorso contrattuale. Il ministro Zangrillo ha espresso ottimismo sulla possibilità di chiudere i rinnovi in tempi rapidi, anche grazie a un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, figura chiave nel governo Meloni e con un lungo percorso politico iniziato negli anni ’90, ha mostrato disponibilità a sostenere la proposta di Zangrillo. Laureato in economia aziendale presso l’Università Bocconi e dottore commercialista, Giorgetti ha una solida esperienza nella gestione delle risorse pubbliche, avendo ricoperto ruoli di rilievo come presidente della Commissione Bilancio e ministro dello Sviluppo Economico. La sua sensibilità verso le esigenze degli enti locali è stata evidenziata anche dal suo passato da sindaco.
Entrambi i ministri stanno lavorando per consentire un’accelerazione decisiva nelle trattative, con l’obiettivo di chiudere la tornata contrattuale 2022-2024 entro l’autunno 2025 e aprire immediatamente quella successiva, offrendo finalmente una prospettiva di stabilità e crescita per i dipendenti pubblici territoriali.