Assegno di Inclusione 2026 si prepara a subire una modifica significativa con un incremento di 130 euro: scopri se rientri anche tu.
L’assegno di inclusione 2026 rappresenta uno degli strumenti chiave del sistema di welfare italiano, destinato a sostenere le famiglie in condizioni di povertà e fragilità sociale. Dal prossimo anno, l’importo base previsto subirà un aumento di 130 euro, ma solo per coloro che dimostreranno di essere attivamente impegnati in percorsi di inserimento lavorativo o formativo.
Questa condizione si inserisce nel contesto di una più ampia riforma del reddito di cittadinanza e delle politiche attive del lavoro, che mirano a rafforzare il legame tra sostegno economico e partecipazione attiva al mercato del lavoro. Il governo, infatti, vuole favorire un modello di inclusione che non si limiti al mero trasferimento monetario, ma che incentivi l’autonomia e l’inserimento sociale attraverso percorsi personalizzati.
Assegno di Inclusione 2026, aumento di 130 euro: a chi spetta e sotto quali condizioni
Per poter ottenere l’incremento di 130 euro sull’assegno mensile, il beneficiario dovrà rispettare requisiti specifici legati alla partecipazione a programmi di formazione professionale, tirocini, o altre attività lavorative riconosciute dal sistema pubblico. In particolare, la legge prevede che il soggetto beneficiario sottoscriva un patto di inclusione con i servizi sociali e i centri per l’impiego territoriali, impegnandosi a seguire un percorso di reinserimento lavorativo.
In caso di mancato rispetto di tali impegni, l’aumento non sarà erogato, mentre resterà in vigore l’importo base dell’assegno. Questa misura punta a evitare che l’assegno diventi un sostegno passivo, promuovendo invece una reale opportunità di miglioramento delle condizioni di vita.

Le modifiche introdotte dall’assegno di inclusione 2026 rappresentano un passo avanti significativo nell’evoluzione delle politiche sociali italiane. L’incremento economico, seppur condizionato, è destinato a favorire un maggior coinvolgimento dei cittadini vulnerabili nei processi di inclusione attiva, contribuendo a ridurre la povertà e l’esclusione sociale.
Secondo le stime aggiornate, l’aumento interesserà circa 1,2 milioni di nuclei familiari, con un impatto sulle risorse destinate al welfare che richiederà un adeguamento dei bilanci pubblici. Il governo ha previsto, inoltre, un potenziamento dei centri per l’impiego e dei servizi sociali, per garantire la corretta attuazione dei patti di inclusione e il monitoraggio dei risultati.
Parallelamente, è in corso un confronto con le parti sociali per definire modalità e criteri più efficaci di accompagnamento al lavoro, al fine di evitare esclusioni ingiustificate e assicurare un sostegno realmente efficace.