Il governo sta lavorando per semplificare le procedure e rendere il bonus più accessibile, con l’obiettivo di offrire un sostegno concreto.
In vista del 2026, il governo italiano ha delineato importanti novità rivolte agli anziani non autosufficienti, con l’introduzione di un nuovo Bonus anziani che incrementa l’attuale sistema di sostegno economico.
Si tratta di un’integrazione di 850 euro mensili, somma aggiuntiva rispetto all’indennità di accompagnamento già prevista, destinata a migliorare il supporto per chi necessita di assistenza continuativa.
Dettagli e requisiti del Bonus anziani 2026
Il Bonus anziani è pensato specificamente per gli over 80 che vivono in condizioni di non autosufficienza e dispongono di un reddito basso. Questa misura è stata parzialmente anticipata nel corso del 2025, con erogazioni a partire da giugno che hanno incluso anche gli arretrati a partire da gennaio.
L’indennità di accompagnamento, che attualmente ammonta a 531,76 euro, sarà dunque incrementata da una quota fissa aggiuntiva di 850 euro mensili. Questo sostegno economico è riservato a chi è titolare dell’indennità di accompagnamento e presenta un livello di disabilità grave, come definito dalla legge 104, comma 3 dell’articolo 4.
Le condizioni previste includono casi di coma, demenza profonda, invalidità totale, lesioni spinali e altre disabilità severe.
Un elemento cruciale riguarda il requisito dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE): attualmente il limite per accedere è fissato a un massimo di 6.000 euro, una soglia ritenuta troppo restrittiva che limita fortemente la platea di beneficiari.

Per ampliare l’accesso al bonus, il governo sta valutando di escludere il valore della prima casa dal calcolo dell’ISEE sociosanitario, una modifica che potrebbe includere un numero maggiore di anziani nel programma di assistenza.
Assistenza domiciliare e supporto al settore
Parallelamente all’introduzione del bonus, il governo ha approvato un provvedimento che facilita l’assunzione di personale domestico qualificato, come colf e badanti, destinato proprio all’assistenza degli anziani ultraottantenni con disabilità.
Si prevede l’inserimento di circa 10.000 lavoratori stranieri “fuori quota” rispetto al Decreto flussi, tramite agenzie per il lavoro o associazioni datoriali firmatarie del contratto collettivo nazionale per il settore domestico. Tale iniziativa mira a garantire un’assistenza continua e professionale per chi necessita di supporto h24.
L’uso della quota integrativa del bonus è vincolato a specifici criteri: può essere impiegata esclusivamente per retribuire assistenti domiciliari con contratto regolare o per acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate. Sono previsti controlli rigorosi per evitare abusi; la mancata dimostrazione di come siano state utilizzate le somme comporta infatti la decadenza dal diritto al bonus.
Criticità e scenari futuri
Nonostante l’importanza della misura, la complessità dei requisiti e la necessità di presentare una dettagliata autodichiarazione sulle condizioni del nucleo familiare e la presenza di altri disabili o anziani spesso disincentivano la presentazione delle domande.
Di conseguenza, le risorse stanziate – pari a circa 250 milioni di euro per il 2026 – rischiano di non essere pienamente utilizzate.