L’Assegno di Inclusione si conferma quindi una misura dinamica, con un impatto significativo sul sostegno alle fasce più vulnerabili.
L’Assegno di Inclusione, misura cardine del sistema di sostegno sociale italiano che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, continua a essere al centro dell’attenzione nel 2025, secondo anno della sua piena operatività.
Una delle novità più discusse riguarda il contributo straordinario da 500 euro, introdotto dal governo Meloni per compensare il mese di sospensione previsto nel passaggio tra il primo ciclo di 18 mesi e i successivi 12 mesi di erogazione.
Il meccanismo dell’Assegno di Inclusione e il contributo straordinario
L’Assegno di Inclusione prevede un primo periodo di beneficio della durata di 18 mesi, seguito da una pausa obbligatoria di un mese, prima di riprendere con un nuovo ciclo di 12 mesi. Questa interruzione, stabilita per legge, ha generato alcune difficoltà per i beneficiari, motivo per cui il governo ha previsto un bonus una tantum come indennizzo per il mese di sospensione.
Il contributo straordinario viene erogato contestualmente alla prima mensilità del secondo ciclo di fruizione e rappresenta un supporto economico che non tutti ricevono allo stesso modo.
Chi può ricevere il contributo straordinario e come viene calcolato
La cifra massima del contributo è fissata a 500 euro, ma non tutti i beneficiari la percepiscono integralmente. L’INPS, l’ente preposto alla gestione dell’Assegno di Inclusione, ha stabilito criteri precisi per il calcolo del bonus, basandosi sull’importo mensile regolarmente percepito da ciascun beneficiario.

- Se l’assegno mensile è inferiore a 500 euro, il contributo straordinario corrisponde esattamente all’importo dell’assegno stesso.
- Per esempio, chi riceve 350 euro al mese otterrà un bonus pari a 350 euro; chi percepisce 150 euro riceverà 150 euro di contributo.
- Chi ha un assegno mensile di almeno 500 euro, invece, percepisce il contributo massimo di 500 euro, anche se la rata mensile supera questa soglia (ad esempio con assegni da 600 o 700 euro).
In questo modo, l’erogazione aggiuntiva copre il mese di pausa nel beneficio, senza però superare la soglia stabilita. Il meccanismo è quindi proporzionale all’importo mensile, fatta eccezione per coloro che superano la soglia minima di 500 euro, per i quali il bonus resta fisso.
Dubbi e critiche tra i beneficiari
Nonostante l’introduzione del contributo straordinario abbia rappresentato un tentativo di mitigare l’impatto della sospensione mensile, permangono alcune perplessità tra i beneficiari. Molti hanno espresso dubbi sulla modalità di calcolo e sulla reale efficacia del bonus, soprattutto per chi percepisce importi inferiori a 500 euro mensili e quindi riceve un contributo minore.
Inoltre, il sistema di interruzione e ripresa del sussidio, pur essendo normato, continua a generare incertezze e difficoltà nella pianificazione finanziaria delle famiglie più fragili. L’attenzione degli operatori sociali e delle istituzioni resta alta per monitorare l’applicazione della misura e valutare eventuali aggiustamenti futuri.