Puoi rinnovare gli ambienti della tua casa spendendo pochissimo, ma hai poco tempo a disposizione.
Il Bonus Mobili, uno degli incentivi fiscali più apprezzati degli ultimi anni, si avvia verso una probabile uscita di scena nel 2026. A meno di cambiamenti dell’ultima ora, il provvedimento non verrà rinnovato nella Legge di Bilancio 2026, segnando la fine di un’agevolazione che ha accompagnato il settore dell’arredamento e dell’edilizia per oltre un decennio.
Dietro questa decisione, si cela una strategia più ampia del Governo, volta a ridurre progressivamente le detrazioni fiscali e a riformare in chiave restrittiva il sistema dei bonus edilizi.
Rinnova gli ambienti di casa tua con pochissimi euro
Introdotto per incentivare gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione, il Bonus Mobili ha consentito a migliaia di famiglie italiane di accedere a detrazioni IRPEF del 50%, seppur su una base di spesa progressivamente ridotta: dagli 8.000 euro del biennio 2023-2024 si è passati ai 5.000 euro del 2025.

Questa misura ha avuto una duplice funzione: da un lato, ha sostenuto l’economia domestica dei cittadini, offrendo un sollievo concreto nei costi legati alla ristrutturazione; dall’altro, ha rappresentato un vero volano per l’industria del mobile, per la distribuzione al dettaglio e per l’intero indotto produttivo, contribuendo in modo significativo alla tenuta del comparto in un periodo economicamente incerto.
La decisione di non rinnovare il Bonus Mobili si inserisce in un disegno politico più ampio. Il Governo ha infatti tracciato una linea netta nella Legge di Bilancio 2025: meno bonus e detrazioni, più semplificazione fiscale, un alleggerimento dell’IRPEF e una ridefinizione complessiva del sistema tributario.
In questa ottica, i bonus collegati agli interventi edilizi vengono progressivamente ridimensionati o cancellati. Il Bonus Mobili sembra rientrare tra le misure destinate al taglio definitivo, non solo per motivi di bilancio, ma anche per una scelta politica mirata a razionalizzare il sistema delle agevolazioni fiscali, giudicato ormai troppo complesso e oneroso per le casse dello Stato.
A oggi, non esiste alcun segnale ufficiale di proroga oltre il 31 dicembre 2025. Le dichiarazioni dei rappresentanti del Governo, anzi, lasciano poco spazio all’ottimismo: il Bonus Mobili non è stato menzionato tra le misure da confermare o rifinanziare, e il suo tetto di spesa ridotto nel 2025 è già un primo indizio di disimpegno.
Non si tratta semplicemente di una svista legislativa, ma di una precisa direzione: tagliare dove possibile per finanziare altre priorità, come il taglio delle tasse sul lavoro e la riforma dell’IRPEF.