Hai diritto a 300 euro dall’INPS ma forse non lo sai: ottieni subito il rimborso con questo modulo

Negli ultimi mesi, un’iniziativa dell’INPS ha attirato l’attenzione di molte famiglie italiane, con un rimborso di 300 euro.

Nonostante la rilevanza di questa misura, molte persone non sono ancora pienamente informate sulle procedure di richiesta, sui requisiti necessari e sulle modalità di erogazione dell’indennità.

L’indennità di 290 euro corrisposta mensilmente dall’INPS è destinata a sostenere le famiglie di minori con disabilità che frequentano scuole o centri di riabilitazione. La finalità principale è garantire l’accesso all’educazione e ai percorsi riabilitativi, fornendo un aiuto concreto per far fronte alle spese aggiuntive legate alle necessità speciali dei bambini.

Questo contributo viene riconosciuto per un periodo di 12 mesi e può essere rinnovato a condizione che la situazione di disabilità del minore resti invariata. L’erogazione avviene direttamente sul conto corrente del beneficiario, con tempi di accredito rapidi che rendono la misura particolarmente vantaggiosa per le famiglie in attesa di un sostegno economico.

Chi può richiedere il contributo?

Per accedere a questo beneficio, occorre che il minore abbia meno di 18 anni e sia riconosciuto con una disabilità che comporti difficoltà persistenti nelle attività quotidiane. In particolare, la normativa prevede che il minore abbia una perdita uditiva superiore ai 60 decibel oppure altre condizioni che giustifichino la richiesta.

Il richiedente deve inoltre appartenere a una delle seguenti categorie:
– cittadino italiano;
– cittadino comunitario;
– cittadino extracomunitario in possesso di permesso di soggiorno e residente in Italia.

La domanda per l’indennità deve essere presentata tramite il medico di base, che si occupa di tutto l’iter, dall’accertamento sanitario all’inoltro della domanda all’INPS.

La richiesta dell’indennità richiede la presentazione di una serie di documenti imprescindibili:
– certificato di disabilità del minore;
– certificazione che attesti la frequenza a scuole o centri di riabilitazione;
– documento d’identità del richiedente, presentato in copia chiara e leggibile.

L’istanza può essere inoltrata attraverso diversi canali:
– online, tramite il portale ufficiale dell’INPS;
– con raccomandata con ricevuta di ritorno;
– tramite posta elettronica certificata (PEC);
– consegna diretta del modulo AP70 presso gli uffici INPS.

Dopo l’accettazione della domanda, il minore sarà sottoposto a visita da parte della commissione medica INPS, che verificherà la sussistenza dei requisiti sanitari per l’erogazione dell’indennità.

Limitazioni all’accesso e casi di esclusione

Non tutte le famiglie possono usufruire di questo contributo. Sono esclusi, infatti, coloro che si trovano in situazioni quali:
– ricovero continuativo o permanente del minore;
– percezione di un’indennità di accompagnamento per invalidi civili non deambulanti;
– beneficiario di altre forme di indennità per disabilità, ad esempio i ciechi civili assoluti.

Queste restrizioni sono state introdotte per assicurare una distribuzione equa delle risorse e un utilizzo corretto dei fondi pubblici, indirizzando il sostegno a chi ne ha effettivamente bisogno.

Il ruolo dell’INPS e aggiornamenti recenti

L’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), ente previdenziale principale in Italia, è responsabile della gestione e dell’erogazione di questa indennità. Presieduto dal 2024 dall’avvocato Gabriele Fava e diretto da Valeria Vittimberga, l’INPS si occupa di numerose funzioni previdenziali e assistenziali, tra cui l’accertamento medico-legale per le invalidità e la gestione di prestazioni agevolate.

Recentemente, l’INPS ha ampliato le modalità di presentazione delle domande e ha migliorato i tempi di accredito, offrendo alle famiglie una procedura più snella e trasparente. Dal 30 settembre 2025, sono inoltre entrate in vigore nuove modalità di accertamento della condizione di disabilità in alcune province, con l’obiettivo di estendere progressivamente queste procedure su tutto il territorio nazionale.

Sostegno integrato ai minori disabili: oltre l’indennità economica

Parallelamente all’indennità mensile, diversi servizi territoriali promuovono interventi integrati per garantire il diritto allo studio e la partecipazione sociale dei minori con disabilità. Ad esempio, il Servizio Sociale Area Minori Disabili in alcune regioni italiane collabora con le unità di neuropsichiatria infantile per realizzare programmi personalizzati di inclusione scolastica, sostegno educativo e percorsi di autonomia.

Questi interventi prevedono l’assegnazione di personale educativo specializzato che affianca gli alunni con disabilità, facilitandone l’apprendimento e l’integrazione. Vengono inoltre promossi centri estivi inclusivi e si attivano sostegni educativi specifici in base ai piani individualizzati predisposti da neuropsichiatri o psicologi.

In alcune aree, è disponibile anche la residenzialità per minori con gravissima disabilità, che consiste in strutture residenziali con accoglienza di tipo familiare e presa in carico sociosanitaria dedicata, per garantire un’assistenza adeguata e continuativa a bambini con bisogni particolarmente complessi.

Chi desidera informazioni più dettagliate o assistenza per la presentazione della domanda può rivolgersi ai servizi sociali locali, ai patronati o consultare direttamente il portale ufficiale dell’INPS, che offre supporto multicanale e servizi digitali personalizzati tramite la piattaforma MyINPS.

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