In pensione 5 anni prima del previsto se fai uno di questi lavori: prepara questi documenti

Questi strumenti sono un sostegno fondamentale per i lavoratori che per anni hanno svolto mansioni particolarmente impegnative.

In Italia, la possibilità di andare in pensione con un anticipo fino a cinque anni rispetto all’età pensionabile ordinaria è una realtà concreta per chi svolge determinate attività lavorative considerate gravose o usuranti.

Le norme previdenziali prevedono diverse misure specifiche che tutelano questi lavoratori, riconoscendo il peso fisico e psicologico di tali mansioni. Di seguito, analizziamo nel dettaglio le principali tipologie di lavoro che consentono di beneficiare di pensionamenti anticipati e i requisiti richiesti.

Pensione anticipata per lavori usuranti: i requisiti e le attività riconosciute

Tra le misure più consolidate vi è lo scivolo pensionistico per lavoro usurante, volto a favorire chi ha svolto attività particolarmente faticose per un lungo periodo. Per usufruire di questa opzione, è necessario aver svolto un lavoro usurante per almeno metà della vita lavorativa o, in alternativa, per almeno 7 degli ultimi 10 anni di carriera. Le attività riconosciute come usuranti includono, tra le altre:

  • Lavori in gallerie, cave e miniere;
  • Attività in cassoni ad aria compressa e da palombaro;
  • Mansioni con esposizione a temperature elevate;
  • Lavorazione del vetro cavo;
  • Lavori in spazi angusti;
  • Attività legate alla rimozione dell’amianto.

Sono incluse anche categorie come gli addetti al lavoro notturno, i conducenti di mezzi pubblici con almeno 9 posti e gli operatori alla catena di montaggio. Per accedere a questa pensione anticipata, i lavoratori devono avere almeno 61 anni e 7 mesi, 35 anni di contributi e raggiungere la quota 97,6, calcolata sommando età anagrafica e anzianità contributiva.

Quota 41 e lavoratori precoci: pensione anticipata senza limite anagrafico

Un’altra misura significativa è la Quota 41, rivolta ai lavoratori precoci, ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi prima dei 19 anni di età.

I dettagli da conoscere – impresamia.com

Questa misura consente di andare in pensione con almeno 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica, purché si sia svolta per almeno 7 degli ultimi 10 anni un’attività gravosa o usurante. Le attività gravose riconosciute sono ben 15 e comprendono:

  • Conciatori di pelli e pellicce;
  • Autotrasportatori e camionisti;
  • Personale ferroviario e macchinisti;
  • Operatori di macchine per perforazioni;
  • Addetti ai servizi di pulizia senza qualifica specifica;
  • Facchini e addetti allo spostamento merci;
  • Infermieri di sala operatoria e ostetriche;
  • Maestre ed educatori di asili nido;
  • Lavoratori edili;
  • Netturbini e addetti alla raccolta rifiuti;
  • Addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • Lavoratori marittimi e pescatori;
  • Lavoratori agricoli e siderurgici.

Per accedere a Quota 41, è necessario che il lavoratore abbia maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.

Ape Social: pensione anticipata per attività gravose con assegno ponte

L’Anticipo Pensionistico Sociale (Ape Social) rappresenta un altro strumento utile per chi svolge attività gravose, offrendo un assegno-ponte fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia. I requisiti per questa misura prevedono almeno 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi, insieme alla prova di aver svolto un lavoro gravoso per un periodo significativo (7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7 anni).

A differenza delle altre misure, l’Ape Social non è una pensione definitiva ma un sostegno economico temporaneo. Inoltre, presenta alcune limitazioni importanti: l’importo massimo è fissato a 1.500 euro mensili, non prevede tredicesima né maggiorazioni per carichi familiari, non è indicizzata all’inflazione e non è reversibile.

Change privacy settings
×