Non mancano le proposte per la previdenza, con l’intenzione di bloccare l’aumento automatico dell’età pensionabile previsto dal 2027.
Il Governo italiano sta valutando un intervento innovativo sulle tasse in busta paga, con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale su alcune componenti molto rilevanti per i lavoratori: straordinari, lavoro festivo e lavoro notturno.
Questa novità rientra nel più ampio pacchetto di misure della Manovra economica 2026, che punta a incrementare il netto percepito dai dipendenti e a stimolare i consumi in un contesto caratterizzato da inflazione e stagnazione salariale.
Ipotesi di flat tax su straordinari, festivi e lavoro notturno
L’idea centrale è quella di introdurre una flat tax agevolata, simile a quella già applicata ai premi di produttività, oggi soggetti a un’aliquota sostitutiva del 5%. Questa aliquota ridotta verrebbe applicata esclusivamente alle voci variabili dello stipendio relative alle ore di straordinario, al lavoro svolto nei giorni festivi e alle attività notturne, con l’intento di aumentare la quota netta percepita dal lavoratore.
Al momento, infatti, si tratta di redditi che rientrano nell’Irpef ordinaria, con aliquote progressive dal 23% fino al 43% più le addizionali regionali e comunali, che fanno perdere una parte consistente del valore lordo. Ad esempio, un’ora di straordinario che vale nominalmente 10 euro può tradursi in un netto di poco più di 6,5-7 euro, dopo tasse e contributi. Con la nuova flat tax, questa cifra potrebbe salire a 9-9,5 euro netti per ogni 10 euro lordi.

Il Governo starebbe valutando diversi scenari: l’aliquota della flat tax potrebbe oscillare tra il 5% e un massimo del 15%, con limiti di reddito e tetti massimi di detassazione per evitare impatti eccessivi e per garantire sostenibilità finanziaria al provvedimento.
Coperture finanziarie e possibili fonti
Uno degli aspetti più delicati riguarda le coperture finanziarie necessarie per attuare la misura. L’esecutivo starebbe considerando di coinvolgere gli istituti bancari mediante un contributo concordato, evitando però il confronto aspro che si era verificato due anni fa in occasione della proposta di tassazione sugli extraprofitti bancari.
Tra le ipotesi in campo figura un nuovo intervento sulle Dta (imposte differite attive), già oggetto di una sospensione delle deduzioni per il 2025 e 2026, con un impatto stimato di circa 4 miliardi di euro per il settore creditizio. Questo approccio potrebbe rappresentare una fonte di risorse per finanziare la riduzione fiscale senza aumentare ulteriormente il debito pubblico.
Altre misure in arrivo per il potere d’acquisto
La flat tax su straordinari, festivi e lavoro notturno non sarebbe l’unica novità prevista dalla Manovra. Il Governo sta infatti considerando l’introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento delle retribuzioni al costo della vita, basato sull’indice Ipca.
Tale adeguamento scatterebbe nel caso in cui i contratti collettivi non venissero rinnovati entro 24 mesi dalla scadenza, garantendo un aumento annuale delle buste paga a partire da luglio fino alla firma del nuovo accordo.
Inoltre, sono allo studio incentivi fiscali per favorire il rinnovo contrattuale e l’aumento delle retribuzioni, come la riduzione del 50% delle imposte sugli incrementi salariali per tre anni o la possibilità di applicare una nuova imposta sostitutiva al 5% per lo stesso periodo.