Tasse universitarie, chi non deve pagarle a settembre: elenco aggiornato degli atenei

Con l’avvio dell’anno accademico 2025/2026, torna al centro dell’attenzione la no tax area per le tasse universitarie.

Si tratta di una misura fondamentale per migliaia di studenti italiani. Grazie a questa agevolazione, chi rientra nei parametri dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) può beneficiare di esenzioni totali o parziali dal pagamento delle tasse universitarie, favorendo così l’accesso all’istruzione superiore anche a chi proviene da famiglie con reddito limitato.

La no tax area è stata confermata anche per il 2025, riconfermando il suo ruolo di strumento di equità sociale nel sistema universitario italiano. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha fissato la soglia nazionale per l’esonero totale a un valore di 22.000 euro di ISEE. Chi si colloca al di sotto di questa soglia non dovrà versare alcun contributo per le tasse universitarie.

Per chi ha un ISEE superiore, l’agevolazione resta comunque presente ma in forma ridotta, con una scala progressiva che prevede: dal 22.001 a 24.000 euro, pagamento del 20% delle tasse; da 24.001 a 26.000 euro, pagamento del 50%; da 26.001 a 28.000 euro, pagamento del 75%; da 28.001 a 30.000 euro, sconto del 10%. Questa progressività consente di modulare il carico contributivo in base alla capacità economica reale degli studenti, un aspetto cruciale per evitare che l’accesso all’università venga ostacolato da difficoltà finanziarie.

Merito e crediti formativi: le condizioni per mantenere l’esonero

Per gli iscritti al primo anno, l’ottenimento dell’esonero è automatico se il valore ISEE rientra nei limiti stabiliti e viene presentata la documentazione necessaria. Tuttavia, dal secondo anno accademico in avanti, entra in gioco il criterio del merito, misurato attraverso il conseguimento dei Crediti Formativi Universitari (CFU).

In particolare: per accedere all’agevolazione nel secondo anno è necessario aver acquisito almeno 10 CFU entro il 10 agosto dell’anno solare successivo all’immatricolazione; negli anni successivi, il requisito sale a un minimo di 25 CFU conseguiti nei 12 mesi precedenti il 10 agosto.

Palazzo della Federico II e tasse
Palazzo della Federico II (Depositphotos foto) – www.impresamia.com

Questa normativa punta a premiare la regolarità e l’impegno nello studio, evitando che l’esonero venga usufruito da chi non prosegue attivamente il percorso universitario. È importante sottolineare che le università possono prevedere condizioni più favorevoli per studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), conformemente alla Legge 104 e alle norme sull’inclusione.

Differenze tra Atenei: soglie più elevate in alcune università

Sebbene esista una soglia nazionale per la no tax area, l’autonomia universitaria consente a ogni Ateneo di adottare criteri più vantaggiosi per gli studenti. Alcuni atenei, infatti, hanno deciso di ampliare la platea dei beneficiari elevando la soglia di reddito per l’esonero totale o parziale.

Ad esempio: l’Università Federico II di Napoli garantisce l’esonero totale fino a un ISEE di 30.000 euro, superando di 8.000 euro il limite ministeriale; l’Università Bicocca di Milano ha fissato il limite a 28.000 euro per l’anno accademico 2025/2026.

Queste differenze sono significative e possono incidere profondamente sul carico economico per le famiglie, per cui è essenziale consultare il sito ufficiale di ciascun Ateneo per conoscere le soglie aggiornate e le modalità di richiesta delle agevolazioni.

ISEE universitario: come richiederlo e chi è esentato

L’ISEE universitario rappresenta il documento chiave per accedere a numerose facilitazioni, non solo la no tax area ma anche borse di studio, servizi abitativi, mensa e premi al merito. La certificazione si basa sulla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), da aggiornare ogni anno con riferimento ai redditi e patrimoni del biennio precedente (per il 2025 si considerano i dati del 2023).

Per ottenere l’ISEE si può: rivolgersi gratuitamente a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF); farsi assistere da un commercialista o consulente fiscale; fare richiesta online sul sito INPS tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). È fondamentale presentare l’ISEE all’università entro le scadenze previste, che variano da Ateneo ad Ateneo, per non perdere l’accesso alle agevolazioni.

La normativa prevede inoltre delle esenzioni particolari. Come specificato dalla nota ministeriale del 8 luglio 2024: gli studenti con invalidità superiore o pari al 66% sono esonerati totalmente dal pagamento delle tasse, senza necessità di presentare l’ISEE; i figli di percettori di pensione di inabilità sono esonerati, ma devono presentare sia l’ISEE che un’autocertificazione dello stato di famiglia. In ogni caso, è sempre consigliato rivolgersi agli uffici della Segreteria Studenti o al Servizio Diritto allo Studio del proprio Ateneo per ricevere informazioni aggiornate e supporto nella gestione della documentazione, soprattutto in presenza di situazioni particolari o di studenti provenienti dall’estero.

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