Un compenso milionario per vivere in isolamento, tra mare in tempesta e solitudine totale. Ma il faro, oggi, è solo un ricordo della storia antica.
In un momento in cui si parla di inflazione, stipendi bassi e difficoltà quotidiane a coprire tutte le spese, la notizia di un lavoro che garantirebbe 3,3 milioni di euro all’anno ha fatto il giro dei social. Un’offerta che, a prima vista, sembra irrinunciabile. Eppure, dietro queste cifre, si nasconderebbero condizioni di vita che in pochi sarebbero disposti ad affrontare: isolamento assoluto, contatti ridotti al minimo e un ambiente di lavoro tra i più estremi immaginabili. Il caso ha acceso il dibattito online, dividendo gli utenti tra chi sarebbe pronto a tutto pur di incassare una somma simile e chi, invece, comprende perché quel posto resti vuoto. Ma cosa si cela davvero dietro questa storia?
Il fascino e l’inganno del Faro di Alessandria
Secondo quanto diffuso su TikTok, Reddit e altri social, la posizione riguarderebbe il ruolo di custode del Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. La cifra promessa sarebbe di 3,6 milioni di dollari l’anno, poco più di 3,3 milioni di euro. Un compenso fuori scala per un incarico che richiederebbe di vivere in un luogo isolato, circondato dal mare agitato per gran parte dell’anno, con comunicazioni possibili solo tramite radio o collegamenti satellitari.

C’è però un dettaglio che smonta l’intera offerta: il Faro di Alessandria oggi non esiste più. Le sue rovine giacciono sommerse al largo della costa egiziana, resti di una struttura leggendaria crollata secoli fa. Di conseguenza, appare altamente improbabile che l’annuncio sia autentico. La sua diffusione sembra più un caso di notizia virale capace di alimentare curiosità e ironia, piuttosto che una reale opportunità di lavoro. Eppure, la sola idea ha riacceso il fascino per mestieri estremi e ben pagati, soprattutto in contesti isolati e difficili da raggiungere.
Lavori estremi che esistono davvero
Se l’offerta per il Faro di Alessandria resta nel campo delle bufale virali, non mancano esempi concreti di impieghi che uniscono stipendi alti e condizioni di vita dure. In luoghi remoti, come stazioni meteorologiche artiche, o in isole disabitate, esistono incarichi per guardiani e custodi disposti a vivere per mesi lontano dalla civiltà. Si tratta di ruoli che richiedono capacità di adattamento, resistenza fisica e mentale, e una forte predisposizione alla solitudine.
Questi mestieri non offrono sempre cifre milionarie, ma possono garantire compensi interessanti a chi possiede le competenze e la determinazione necessarie. Restano, però, lavori per pochi: non tutti riescono a reggere la pressione di un isolamento prolungato o le difficoltà logistiche di aree lontane e poco accessibili. La vicenda del presunto custode del Faro di Alessandria, vera o falsa che sia, dimostra quanto il connubio tra denaro, avventura e luoghi estremi sappia catturare l’immaginazione collettiva.