Ogni mese, quando arriva la busta paga, molti lavoratori sono sollevati, ma spesso non si fermano a riflettere sulla veridicità della cifra
La domanda più importante è: il compenso ricevuto corrisponde effettivamente al valore del lavoro svolto? Verificare l’esattezza dello stipendio non si limita a controllare la cifra accreditata in banca, ma richiede un’analisi più approfondita del contratto di lavoro, delle previsioni contrattuali dei CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) e delle voci presenti nella busta paga. Ecco come fare.
Verificare che lo stipendio ricevuto corrisponda effettivamente ai diritti contrattuali è un passo fondamentale per ogni lavoratore.
I documenti da verificare per accertare la correttezza dello stipendio
Il primo passo fondamentale è esaminare il contratto di lavoro. Questo documento deve specificare chiaramente la qualifica, il livello di inquadramento, la retribuzione lorda concordata e, se previsti, eventuali bonus, premi o indennità. Questo aiuta a stabilire un quadro di riferimento solido.

Successivamente, ogni mese, è importante controllare la busta paga. Gli elementi principali da verificare includono:
- Retribuzione lorda: Confrontare l’importo con il minimo previsto dal CCNL e verificare la presenza di eventuali aumenti per anzianità o superminimi.
- Voci variabili: Controllare la correttezza di straordinari, indennità, lavoro festivo o notturno.
- Tredicesima e quattordicesima: Verificare che siano state corrisposte, se previste dal contratto.
- Trattenute fiscali e previdenziali: Assicurarsi che le trattenute IRPEF e i contributi INPS siano calcolati sull’imponibile corretto.
- Netto in busta paga: La cifra finale accreditata deve corrispondere esattamente a quanto ricevuto.
Un confronto tra contratto e busta paga consente di individuare rapidamente eventuali errori o anomalie.
Per sapere se lo stipendio è in linea con quanto stabilito dal CCNL, bisogna seguire alcuni passaggi:
- Individuare il CCNL applicabile: Questo è indicato nel contratto di lavoro o può essere reperito tramite l’ufficio HR dell’azienda.
- Consultare il testo aggiornato del CCNL: I contratti collettivi sono disponibili online sui siti ufficiali dei sindacati o del Ministero del Lavoro.
- Leggere le tabelle retributive: All’interno delle tabelle, si trovano gli stipendi minimi lordi previsti per ciascun livello.
- Confrontare il proprio stipendio lordo: Verificare che lo stipendio riportato in busta paga non sia inferiore ai minimi contrattuali, considerando anche gli scatti di anzianità o altre indennità.
È fondamentale ricordare che la retribuzione base non può essere inferiore ai minimi stabiliti dal contratto collettivo.
Se, dopo aver confrontato il contratto di lavoro, il CCNL e la busta paga, emergono discrepanze o errori, il passo successivo è agire tempestivamente. Ecco cosa fare. Consultare un consulente del lavoro: un esperto può esaminare le buste paga e segnalare eventuali differenze da recuperare. Rivolgersi a un avvocato giuslavorista: un avvocato può fornire un parere legale e aiutare a intraprendere azioni legali per richiedere il pagamento delle somme dovute. Contattare un sindacato: molti sindacati offrono assistenza gratuita o agevolata nelle vertenze retributive.
Nel caso in cui si riscontri un errore nel pagamento, è necessario invio di una diffida formale al datore di lavoro, tramite raccomandata A/R o PEC, richiedendo il pagamento delle differenze retributive spettanti. Se il datore di lavoro non risponde, le azioni successive possono essere diverse. Segnalare l’irregolarità all’Ispettorato del Lavoro per avviare una conciliazione o far scattare eventuali sanzioni. Richiedere una conciliazione sindacale: in caso di conflitto, molte organizzazioni sindacali offrono supporto nelle trattative. Avviare un procedimento legale: se necessario, si può adire il Tribunale del Lavoro per ottenere quanto spettante attraverso sentenza o decreto ingiuntivo.