Pensione, ora puoi lasciare il lavoro a 59 anni: il trucco (legale) che pochissimi conoscono

L’attenzione rimane alta tra le lavoratrici che sperano di poter usufruire di questa possibilità di pensionamento anticipato.

Con l’avvicinarsi del nuovo anno, torna al centro del dibattito la questione delle pensioni anticipate per le donne, in particolare la possibile proroga di Opzione Donna nel 2026.

Questa misura, che consente di andare in pensione tra i 59 e i 61 anni con almeno 35 anni di contributi, continua a generare dubbi e attese, soprattutto per chi si trova ai limiti dei requisiti anagrafici e contributivi.

Opzione Donna: uno strumento sperimentale ancora in bilico per il 2026

Opzione Donna è una misura sperimentale, introdotta per favorire l’uscita anticipata dal lavoro delle lavoratrici con specifiche condizioni. Nonostante le numerose richieste di renderla strutturale, nel corso degli anni è stata prorogata di anno in anno attraverso la legge di Bilancio, senza certezze sulla sua conferma futura.

Per il 2026, quindi, la proroga resta un’ipotesi ma non una garanzia. La legislazione attuale prevede che per accedere alla pensione con questa opzione, i requisiti debbano essere maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente la decorrenza della pensione stessa.

Questo significa che per andare in pensione con Opzione Donna nel 2025, era necessario aver compiuto 59 anni entro il 31 dicembre 2024 e aver accumulato almeno 35 anni di contributi.

Requisiti e categorie ammesse: chi può realmente usufruire di Opzione Donna?

La misura non è aperta a tutte le lavoratrici, ma solo a quelle che rientrano in categorie specifiche e tutelate. Possono accedere infatti:

Chi ha diritto all’uscita anticipata – impresamia.com
  • donne licenziate;
  • lavoratrici impiegate in aziende di interesse nazionale coinvolte in tavoli di crisi presso il Ministero del Made in Italy;
  • caregiver che convivono da almeno sei mesi con un familiare disabile grave;
  • donne con invalidità civile almeno pari al 74%.

Un ulteriore requisito riguarda la maternità, che incide sull’età minima necessaria per l’accesso:

  • con due o più figli, è sufficiente avere 59 anni;
  • con un solo figlio, l’età minima sale a 60 anni;
  • senza figli, l’età richiesta è 61 anni.

Tutti questi requisiti devono essere raggiunti entro l’ultimo giorno dell’anno precedente alla domanda di pensione.

Perché la proroga potrebbe non essere accessibile a tutte nel 2026

La questione principale riguarda la decorrenza del requisito anagrafico. Ad esempio, una lavoratrice che compirà 59 anni a gennaio 2026 non potrà accedere a Opzione Donna nel 2026, anche se avrà già maturato i 35 anni di contributi, perché l’età minima deve essere raggiunta entro il 31 dicembre 2025.

Questo limite temporale rende la misura inaccessibile a molte lavoratrici nate nei primi mesi dell’anno successivo alla scadenza prevista.

In caso di proroga, è molto probabile che vengano mantenuti gli stessi criteri di accesso e requisiti degli anni precedenti, poiché la misura è stata più volte rinnovata senza modifiche sostanziali. Tuttavia, qualsiasi cambiamento significativo dipenderà dalla legge di Bilancio 2026 e dalle decisioni del governo, che al momento sembrano orientate a mantenere lo status quo.

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