La rivoluzione della settimana lavorativa corta sta prendendo piede in diversi paesi del mondo, alimentando un acceso dibattito.
L’idea di lavorare solo quattro giorni a settimana, mantenendo uno stipendio invariato, ha suscitato interesse grazie ai risultati di una vasta ricerca internazionale che ha coinvolto quasi 3.000 lavoratori in sei diversi paesi. I dati emersi mostrano benefici significativi in termini di salute mentale, soddisfazione professionale e produttività, anche se in Germania la posizione politica rimane ancora cauta.
Una recente indagine condotta su campioni di lavoratori provenienti da Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, Irlanda e Stati Uniti ha analizzato l’impatto di una riduzione della settimana lavorativa tradizionale da cinque a quattro giorni, senza alcuna decurtazione salariale. I partecipanti hanno lavorato mediamente cinque ore in meno a settimana per un periodo di sei mesi. La ricerca ha messo in evidenza che chi ha adottato questa formula ha sperimentato:
- Diminuzione significativa della sensazione di esaurimento fisico e mentale, con una riduzione netta dei sintomi di burnout;
- Aumento della soddisfazione sul lavoro, con un incremento della motivazione e dell’entusiasmo verso le proprie mansioni;
- Maggiore stabilità psicologica, grazie a un miglior equilibrio tra vita privata e professionale;
- Miglioramento della forma fisica, dovuto anche a una maggiore possibilità di dedicarsi ad attività salutari durante il giorno libero aggiuntivo.
Al contrario, le aziende che non hanno modificato gli orari di lavoro non hanno mostrato cambiamenti simili, confermando il legame diretto tra riduzione delle ore lavorative e benessere.
La posizione tedesca e il dibattito politico interno
Nonostante le evidenze scientifiche, la Germania si mostra ancora prudente sull’adozione diffusa della settimana corta. Markus Söder, presidente della Baviera e leader del partito CSU, ha espresso preoccupazioni riguardo a un possibile eccesso di riduzione del lavoro, sottolineando in un’intervista al Bayerische Staatszeitung come “una riduzione del lavoro a metà tempo o a quattro giorni a settimana non possa funzionare da sola”. Söder ha inoltre annunciato che all’interno della pubblica amministrazione bavarese saranno effettuate analisi critiche sui modelli di lavoro flessibile, con l’obiettivo di mantenere l’efficienza e la produttività pur tutelando la famiglia.
Questo approccio riflette una visione realista che mira a bilanciare esigenze di benessere e sostenibilità economica, evitando però di chiudere le porte a sperimentazioni controllate. A livello nazionale, solo circa l’11% delle aziende in Germania offre attualmente la possibilità di una settimana lavorativa ridotta, spesso come parte di progetti pilota e soprattutto nei settori IT, sanitario, servizi e artigianato.

Tra gli aspetti più sorprendenti emersi dalla ricerca internazionale c’è la persistenza degli effetti positivi anche a un anno dall’introduzione della settimana corta. I lavoratori hanno mantenuto una migliore qualità del sonno, minori livelli di stress e una maggiore attività fisica, mentre i tassi di burnout si sono stabilmente ridotti.
Dal punto di vista produttivo, la riduzione delle ore lavorative ha favorito una riorganizzazione più efficiente del lavoro: sono diminuite le riunioni inutili, sono state definite con più chiarezza le responsabilità e si è incentivata l’autonomia dei dipendenti. Questi cambiamenti hanno permesso di mantenere, se non aumentare, la produttività nonostante le ore lavorative minori.
La ricerca ha anche evidenziato differenze di impatto in base al contesto lavorativo e alla composizione del gruppo di lavoratori. Ad esempio, chi lavora in grandi aziende, genitori con figli in età scolare, donne e minoranze hanno tendenzialmente ridotto la loro settimana meno rispetto agli altri, ma hanno comunque beneficiato del miglioramento del benessere psicofisico.
Esempi internazionali e iniziative in Italia
Alcuni paesi europei come l’Islanda hanno già implementato con successo la settimana corta nel settore pubblico. In Belgio, la legge consente la concentrazione dell’orario su quattro giorni, con giornate più lunghe ma una settimana di lavoro ridotta. Nel Regno Unito sono in corso numerosi progetti pilota che stanno confermando i vantaggi del modello.
In Italia, l’adozione della settimana lavorativa di quattro giorni rimane un tema emergente ma in crescita. Diverse aziende, soprattutto nel settore tecnologico e nei servizi, stanno sperimentando formule flessibili per migliorare il bilanciamento vita-lavoro e attrarre talenti. L’attenzione crescente verso la salute mentale e la prevenzione del burnout sta spingendo gli imprenditori a riconsiderare il tradizionale modello di lavoro.