L’iter legislativo è ancora aperto e non si esclude che il testo possa subire modifiche prima dell’approvazione definitiva.
È in corso di valutazione al Senato una nuova importante iniziativa legislativa che potrebbe rivoluzionare il panorama delle definizioni agevolate dei debiti fiscali in Italia.
Si tratta della cosiddetta Rottamazione quinquies, una misura di sanatoria fiscale che, se approvata, verrà inserita nella Legge di Bilancio 2026 e offrirebbe ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate in modo più sostenibile rispetto al passato.
Caratteristiche principali della Rottamazione quinquies
Il disegno di legge (d.d.l. n. 1375), promosso dalla Lega e presentato ufficialmente il 27 novembre 2024, è attualmente in fase di esame in Commissione Finanze del Senato. L’obiettivo dichiarato è quello di proporre una sanatoria autonoma e strutturata per favorire un rientro graduale e accessibile dai debiti fiscali.
Tra le novità più rilevanti troviamo la possibilità di una rateizzazione fino a 10 anni, ovvero fino a 120 rate mensili, un’estensione significativa rispetto ai piani precedenti che prevedevano un massimo di 5 anni. Questa dilazione permetterebbe ai contribuenti di gestire i propri debiti con maggiore flessibilità finanziaria.
Un altro aspetto innovativo è la mancanza di una maxi-rata iniziale: non sarà più necessario versare anticipi ingenti per accedere al beneficio. Inoltre, la tolleranza in caso di ritardi nei pagamenti è stata ampliata: il rischio di decadenza dal piano non scatterà dopo una o due rate non pagate, come in passato, ma solamente dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive.
La misura si estenderebbe ai debiti affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, con alcune esclusioni importanti, come i debiti derivanti da aiuti di Stato incompatibili con le direttive UE, sanzioni penali e sentenze della Corte dei Conti.
Impatto finanziario e criteri di accesso alla sanatoria
Uno dei principali nodi da sciogliere riguarda la sostenibilità finanziaria dell’intervento. Il Governo ha assicurato che la nuova rottamazione sarà selettiva, destinata esclusivamente a chi si trova in condizioni di reale difficoltà economica.

È probabile che verranno richiesti criteri oggettivi per attestare lo stato di bisogno, come l’allegazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), strumento utile per definire l’accesso al beneficio e modulare i piani di pagamento in base alle capacità contributive.
Dal punto di vista giuridico e sociale, la misura suscita ancora dibattiti. Da un lato, potrebbe rappresentare un aiuto concreto per i contribuenti in difficoltà; dall’altro, c’è il rischio che la reiterata possibilità di sanatorie possa indebolire il senso di responsabilità fiscale e incentivare comportamenti di inadempienza, in attesa di future rottamazioni.
Inoltre, una normativa fiscale in continuo cambiamento potrebbe compromettere la certezza del diritto e la prevedibilità, elementi fondamentali per la stabilità del sistema tributario.
Tuttavia, il Governo ha espresso l’intenzione di inserire la misura nella Legge di Bilancio 2026, con una possibile entrata in vigore già entro la fine del 2025, rappresentando così un’opportunità concreta per molti contribuenti di sanare i propri debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate a condizioni più favorevoli rispetto al passato.