Puoi andare prima in pensione grazie al fondo previdenziale: come anticipare (di molto) l’arrivo dell’assegno

La pensione anticipata diventa possibile anche per chi ha carriere discontinue: ecco quanto serve versare in un fondo pensione secondo i dati Moneyfarm.

Raggiungere la pensione anticipata contributiva non è più un obiettivo riservato a chi ha avuto una carriera stabile. Grazie alla Legge di Bilancio 2025, infatti, i versamenti nei fondi pensione possono essere considerati utili per raggiungere la soglia minima richiesta per accedere all’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Non si parla più solo di un’integrazione economica al trattamento Inps, ma di un vero ponte previdenziale in grado di spostare in avanti — o meglio, indietro — la data della pensione.

Secondo un’indagine condotta da Moneyfarm, il contributo della previdenza complementare può fare la differenza per molti lavoratori, soprattutto dipendenti e autonomi con redditi medi o bassi. In particolare, l’inclusione della rendita attesa dai fondi pensione nel computo per l’assegno minimo richiesto (pari a 3 volte l’assegno sociale) potrebbe anticipare di anni l’età pensionabile, anche per chi non ha versato contributi Inps elevati.

Quanto serve davvero per uscire prima dal lavoro

Chi è soggetto al regime contributivo puro, ovvero ha iniziato a lavorare dopo il 1996, può accedere alla pensione anticipata al compimento dei 64 anni, purché abbia versato almeno 20 anni di contributi effettivi e maturi un assegno pari ad almeno 1.615 euro mensili lordi (3 volte l’assegno sociale del 2025). Per le donne con figli, la soglia scende a 2,8 volte con un figlio e 2,6 con due o più figli.

La novità più rilevante introdotta nel 2025 è che il valore della rendita maturata in un fondo pensione può essere conteggiato ai fini del raggiungimento di questa soglia minima. In termini pratici, significa che anche chi non raggiungerebbe l’importo soglia solo con l’Inps può anticipare l’uscita integrando con la previdenza complementare.

Moneyfarm ha elaborato simulazioni dettagliate. Un dipendente con 1.650 euro netti al mese può arrivare alla pensione anticipata già a 65 anni e 3 mesi se ha 50 anni oggi, o a 67 anni e 2 mesi se ne ha 30. Se il reddito netto scende a 1.400 euro, i contributi non bastano e l’uscita slitta a 68 anni e 7 mesi per i cinquantenni e addirittura a 70 anni e 6 mesi per chi oggi ha 30 anni. Il calcolo tiene conto anche dell’aumento dell’aspettativa di vita, aggiornato ogni due anni.

I lavoratori autonomi risultano più penalizzati: con un’imposizione fiscale uguale, versano meno contributi Inps, e quindi raggiungere la soglia per l’uscita anticipata diventa più complesso. Secondo le stime, il requisito può essere raggiunto solo da chi ha un reddito netto mensile superiore a 1.950 euro. Sotto i 1.550 euro, si rischia di dover lavorare fino a tre anni in più.

Tfr e contributi volontari: le cifre per chi vuole anticipare

Il vero strumento a disposizione dei dipendenti, secondo Moneyfarm, è il conferimento del Tfr in un fondo pensione. Soprattutto per chi ha iniziato da poco a lavorare, versare il Tfr maturando in una linea a profilo azionario può garantire una rendita sufficiente a superare la soglia minima e accedere all’uscita anticipata.

Per chi ha carriere discontinue, lavori part-time o periodi di inattività, il solo Tfr potrebbe però non bastare. In quel caso, entrano in gioco i contributi volontari. Per un quarantenne disposto a rischiare di più, bastano 58 euro al mese. Se invece si sceglie una linea a basso rischio, un cinquantenne dovrebbe versare fino a 568 euro mensili.

Il discorso cambia per gli autonomi, che non hanno Tfr. Qui le cifre salgono: per un trentaquattrenne, ad esempio, servirebbero 94 euro al mese su un fondo azionario. Per un quarantenne, si passa a 157 euro e per un cinquantenne a 480 euro mensili.

Secondo Davide Cominardi, manager di Moneyfarm, la possibilità di integrare il calcolo previdenziale con la rendita attesa dal fondo pensione può cambiare concretamente la vita previdenziale di milioni di italiani. Per questo motivo, conoscere bene le regole e le opzioni disponibili non è più solo una scelta previdente, ma una necessità pratica.

Change privacy settings
×