Il quadro complessivo che emerge dall’analisi delle ultime sanzioni in Italia è quello di un sistema sempre più articolato e capillare.
In Italia, le multe rappresentano oggi una fonte di entrate sempre più significativa per gli enti locali, ma anche uno strumento di controllo che interessa una vasta gamma di comportamenti, non solo legati al traffico.
Dalle case sfitte alle siepi non curate, fino alle deiezioni canine sui marciapiedi, il panorama delle sanzioni si è ampliato notevolmente negli ultimi tempi, mettendo in evidenza un sistema che serve spesso a colmare i bilanci comunali.
Le nuove frontiere delle multe: dal patrimonio immobiliare agli spazi pubblici
A Roma, ad esempio, si sta per varare una delibera che introduce sanzioni per i proprietari di grandi immobili lasciati vuoti senza giustificato motivo. Il provvedimento, ispirato a iniziative analoghe già operative a Milano e Genova, punta a contrastare il fenomeno delle case sfitte, imponendo multe a chi possiede più di cinque appartamenti inutilizzati.
L’obiettivo è disincentivare l’abbandono del patrimonio abitativo e favorire una migliore gestione degli spazi urbani.
Nel Nord Italia, a Belluno, la cura del verde privato si traduce in sanzioni fino a 200 euro per chi non provvede al taglio di siepi e alberi che si affacciano su aree pubbliche, con scadenza fissata al 30 giugno. La misura, adottata senza preavviso, ha suscitato qualche malumore ma sottolinea la crescente attenzione verso la manutenzione degli spazi comuni.
Anche a Palermo si registra un aumento delle multe, in particolare per il conferimento dei rifiuti fuori dagli orari consentiti: 15 cittadini sono stati sanzionati per un totale di 166 euro ciascuno, nell’ambito di una campagna coordinata dalla polizia municipale e dagli ispettori ambientali.
Controlli e irregolarità: casi emblematici tra Nord e Sud
Tra le infrazioni più tradizionali, quelle del codice della strada, emergono episodi di particolare gravità come quello di Napoli, dove un vigile urbano è stato licenziato dopo aver annullato 282 multe, per un danno al Comune stimato in circa 50.000 euro. Il caso ha messo in luce fenomeni di corruzione interna e la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione delle sanzioni.

A Salerno, invece, si affronta il problema delle multe non pagate accumulate durante il lockdown del 2020: oltre 12.000 cittadini risultano morosi, per un totale di 1,5 milioni di euro. Il Comune ha avviato una riscossione coattiva per recuperare queste somme, tentando di far fronte a un buco significativo nelle casse pubbliche.
Un’altra curiosa normativa arriva da Terni, dove è stato introdotto l’obbligo di portare con sé una bottiglia d’acqua per pulire l’urina del proprio cane, pena multe da 80 a 480 euro. La misura è stata studiata per ridurre il degrado urbano e gli odori sgradevoli, dimostrando come la regolamentazione si stia estendendo anche ai comportamenti più quotidiani dei cittadini.
Sanzioni e giustizia: casi di errori e interventi giudiziari
Non mancano casi in cui le amministrazioni comunali vengono chiamate a risarcire i cittadini per multe ingiuste. A Lecce, un giudice di pace ha condannato il Comune a pagare 500 euro di risarcimento per una multa elevata in modo errato: la sanzione, scattata dopo mezzanotte in presenza di un semaforo lampeggiante, è stata annullata perché l’ente non ha dimostrato l’autorizzazione al funzionamento notturno dell’impianto.
Nel frattempo, a Catania, la polizia locale ha intensificato i controlli per contrastare l’abbandono dei rifiuti, comminando 62 multe da 333 euro ciascuna. L’iniziativa fa parte di un’azione più ampia per preservare la pulizia urbana e tutelare l’ambiente.
Infine, Padova si affida a una società specializzata per recuperare crediti relativi a violazioni amministrative non riscosse, ammontanti a 13,5 milioni di euro per circa 18.000 posizioni tra il 2016 e il 2018. Questa mossa evidenzia l’urgenza per molte amministrazioni di recuperare risorse perdute e migliorare la gestione finanziaria.