Imposta di successione ereditaria: ecco come rateizzare senza rischiare di incorrere in gravi sanzioni

Dal 2025 l’imposta di successione si autoliquida: ecco come calcolare, versare e rateizzare correttamente, sfruttando le nuove soglie di tolleranza per errori minimi.

Con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 del D.Lgs. 139/2024, l’imposta di successione ha subito una profonda trasformazione. La gestione tradizionale affidata all’Agenzia delle Entrate lascia spazio a un sistema di autoliquidazione.

I procedimento coinvolge direttamente i contribuenti, obbligati a calcolare e versare autonomamente le imposte dovute.  Questo cambiamento rappresenta una novità importante per eredi e altri soggetti coinvolti nel trasferimento di beni per successione o donazione.

Nuove modalità di calcolo e versamento dell’imposta di successione

Dal 2025 chi apre una successione deve compilare telematicamente il quadro EF all’interno della dichiarazione di successione, procedendo al calcolo autonomo dell’imposta e al relativo versamento.

Imposta di successione ereditaria, fai così o rischi grosso
Come richiedere le rate senza incorrere in sanzioni-impresamia.com

Il pagamento deve avvenire entro 90 giorni dal termine ultimo per la presentazione della dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate mantiene comunque la facoltà di effettuare controlli e verifiche, con possibilità di notificare avvisi di liquidazione entro due anni dalla dichiarazione presentata.

Le aliquote e franchigie rimangono sostanzialmente invariate rispetto al passato, così come definite dall’articolo 7 del TUS:

  • 4% per trasferimenti a favore del coniuge e parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) con franchigia di 1 milione di euro per ciascun beneficiario;
  • 6% per fratelli e sorelle, con franchigia di 100.000 euro;
  • 6% per parenti fino al quarto grado e affini in linea collaterale fino al terzo grado, senza franchigia;
  • 8% per tutti gli altri soggetti, senza franchigia.

Per le persone con disabilità grave, come definito dall’articolo 3, comma 3 della legge 104/1992, è prevista una franchigia speciale di 1,5 milioni di euro.

Nonostante la riforma, resta possibile il pagamento rateale dell’imposta di successione, con regole precise. Il versamento può avvenire contestualmente alla presentazione della dichiarazione oppure entro 90 giorni dalla scadenza per la presentazione stessa. Ad esempio, se la successione si apre il 20 agosto 2025 e la dichiarazione viene presentata entro il 10 febbraio 2026, il pagamento dell’imposta deve essere effettuato entro il 19 novembre 2026.

La rateazione è ammessa solo se l’importo complessivo da pagare supera i 1.000 euro, calcolando la differenza tra imposta dovuta e acconto minimo del 20%. In questo caso:

  • fino a 20.000 euro si possono rateizzare fino a 8 rate trimestrali di pari importo;
  • per importi superiori a 20.000 euro il massimo è di 12 rate trimestrali.

È importante sottolineare che la scelta tra pagamento immediato o entro i 90 giorni non preclude la possibilità di optare per la rateazione.

Tra le novità più rilevanti, la normativa prevede margini di tolleranza che evitano la decadenza dalla rateazione in caso di piccoli errori nei versamenti. Non comportano la perdita della rateizzazione:

  • un versamento insufficiente che non superi il 3% dell’importo dovuto e comunque non oltre 10.000 euro;
  • un ritardo nel pagamento dell’acconto minimo del 20%, purché entro 7 giorni dalla scadenza.

Queste disposizioni di lieve inadempimento si applicano anche al pagamento in un’unica soluzione, offrendo una maggiore flessibilità agli eredi.

L’introduzione del meccanismo di autoliquidazione richiede quindi un’attenta gestione da parte degli eredi, che devono essere preparati a calcolare correttamente l’imposta e a rispettare i termini previsti, beneficiando al contempo delle opportunità di rateizzazione e delle tutele in caso di piccoli ritardi o mancanze nei pagamenti.

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