Non è un errore, a partire da questo mese avrai la pensione maggiorata: l'INPS ha previsto un bonus speciale

Il nuovo bonus  dell’INPS consente a chi ha i requisiti di ricevere più soldi in busta paga, ma comporta una riduzione della pensione futura: ecco come funziona.

A partire da questo mese, molti lavoratori potranno beneficiare di una pensione maggiorata grazie a un incentivo introdotto dall’INPS, noto come bonus Giorgetti.

Questa misura, pensata per alleggerire il carico contributivo a carico dei dipendenti, offre un vantaggio immediato in busta paga, con implicazioni importanti anche sul lungo periodo.

Come funziona il bonus e chi può beneficiarne

Il bonus Giorgetti prevede che i contributi previdenziali a carico del lavoratore, pari al 9,19% dello stipendio imponibile, non vengano più trattenuti e versati all’INPS. Invece, questa quota rimane direttamente nelle mani del lavoratore, traducendosi in un aumento netto dello stipendio mensile.

Bonus Giorgetti a chi spetta
Pensioni, c’è un extra sull’assegno-impresamia.com

L’aspetto più rilevante è che questo incentivo è completamente esente da tassazione, quindi il beneficio si traduce in un incremento reale e immediato della retribuzione percepita. L’incentivo interesserà principalmente due categorie di lavoratori:

  • Coloro che hanno i requisiti per l’anticipata flessibile, ovvero almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi versati.
  • I lavoratori che possono richiedere la pensione ordinaria, con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

L’origine di questa misura risale alla riforma previdenziale del 2004, promossa dall’allora ministro Roberto Maroni, che già introduceva un incentivo simile per chi posticipava il pensionamento.

Il bonus sarà visibile nelle buste paga dopo l’estate, ma con tempistiche differenti a seconda del settore di appartenenza:

  • Da settembre 2025 per i lavoratori del settore privato.
  • Da novembre 2025 per il personale del settore pubblico.

Secondo le ultime stime dell’INPS, circa 7.000 lavoratori potranno accedere a questo bonus nel corso del 2025. Per attivare il beneficio è indispensabile presentare una domanda formale all’istituto previdenziale.

Sebbene il vantaggio immediato in busta paga sia evidente e apprezzabile, è importante sottolineare che il bonus comporta anche una riduzione della futura pensione. Questo perché i contributi previdenziali, non essendo versati all’INPS, non incrementano il montante contributivo, ossia la base su cui viene calcolato l’assegno pensionistico nel sistema contributivo.

In sostanza, il lavoratore ottiene un guadagno netto mensile superiore nel breve termine, ma rinuncia a una quota di pensione futura. Questa scelta può essere vantaggiosa per chi privilegia un incremento immediato del reddito, ma va valutata con attenzione considerando le ripercussioni nel lungo periodo.

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