Nel 730/2025 si possono scaricare anche spese sostenute per familiari non conviventi, ma servono requisiti precisi e attenzione ai dettagli.
Ogni anno, quando arriva il momento di compilare il modello 730, molti contribuenti si trovano di fronte a una giungla di regole fiscali che cambiano di continuo.
Tra modifiche normative, novità introdotte dalla Legge di Bilancio e indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, orientarsi diventa complicato.
Modello 730 come scaricare le spese dei figli non conviventi
Con un po’ di attenzione e le giuste informazioni, è possibile sfruttare al meglio le detrazioni previste per legge, anche in situazioni che a prima vista sembrano fuori portata.
Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di detrarre spese sostenute per familiari non conviventi. E la risposta è sì, si può fare. Però, serve fare chiarezza. Non è necessario che il familiare per cui si sostengono le spese viva nella stessa casa del contribuente, ma è fondamentale che sia fiscalmente a carico. Questo vale, ad esempio, per le spese mediche sostenute per un genitore anziano che vive altrove o per un figlio universitario fuori sede.

Infatti, il principio di base è che ciò che conta davvero è il legame fiscale, non quello anagrafico. Se il familiare non supera il limite di reddito previsto dalla legge per essere considerato a carico — attualmente 2.840,51 euro annui, elevato a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni — allora le spese possono essere portate in detrazione. Non importa se ha la residenza altrove o se vive da solo.
Nel 730/2025 si confermano le detrazioni per i figli a carico, ma con una novità importante. Dopo l’introduzione dell’assegno unico, le detrazioni IRPEF per i figli sono state riviste e ristrette. Dal 1° gennaio 2025, l’agevolazione fiscale resta in piedi solo per i figli con età compresa tra i 21 e i 30 anni. Prima di questa soglia, tutto viene assorbito dall’assegno unico, quindi chi ha figli minori o tra i 18 e i 20 anni non potrà più sfruttare la detrazione nel 730.
Genitori separati: ecco come detrarre
Senza ombra di dubbio, questa modifica cambia le carte in tavola per molte famiglie. Anche per quelle separate. Quando i genitori non vivono più insieme, il quadro si complica. Le regole restano chiare: se c’è affidamento congiunto, la detrazione va divisa al 50%, a meno che uno dei due non abbia reddito sufficiente per usufruirne. In quel caso, il diritto può essere riconosciuto interamente all’altro genitore, ma serve un accordo e una documentazione precisa.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello legato alla tracciabilità delle spese. Anche se si sostiene un costo per un familiare non convivente, la detrazione è valida solo se la spesa risulta effettivamente a carico del contribuente, cioè se la ricevuta o la fattura è intestata a lui. In caso contrario, anche se si è pagato davvero, si rischia di non poter detrarre nulla.
In definitiva, il modello 730 può essere uno strumento potente per alleggerire il carico fiscale, ma bisogna conoscerlo bene e usarlo con intelligenza. Le regole ci sono, e vanno rispettate, però spesso nascondono opportunità che in tanti, per distrazione o sfiducia, lasciano sul tavolo. E il fisco, su questo, non perdona.