In arrivo un nuovo bonus da 480 euro destinato alle mamme lavoratrici italiane, previsto per dicembre 2025.
Questa misura, parte del pacchetto per incentivare la natalità e sostenere la genitorialità, si presenta con importanti novità rispetto agli anni precedenti, ampliando la platea delle beneficiarie e semplificando l’erogazione del contributo.
Si raccomanda alle interessate di monitorare regolarmente i canali ufficiali dell’INPS per aggiornamenti e dettagli sulle modalità di presentazione della domanda.
Il bonus mamme 2025: chi ne può usufruire e come funziona
Il bonus mamme 2025 prevede un contributo una tantum di 480 euro, calcolato come 40 euro mensili per ogni mese lavorato nell’anno, rivolto a donne con almeno due figli a carico. La cifra sarà erogata dall’INPS in un’unica soluzione a dicembre 2025, direttamente sul conto corrente della beneficiaria, con l’importante caratteristica di essere esente da tassazione e contributi previdenziali.
Rispetto alle precedenti modalità, che prevedevano uno sgravio contributivo, questa nuova modalità di erogazione si configura come più equa e trasparente, garantendo l’accesso al bonus anche alle lavoratrici autonome e a termine, escluse invece le lavoratrici domestiche e le mamme casalinghe.
Il beneficio è esteso alle lavoratrici che rispettano i seguenti requisiti:
- essere lavoratrici dipendenti o autonome (escluse le domestiche);
- avere almeno due figli a carico;
- possedere un reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro.

Per le mamme con due figli, il bonus spetta fino al raggiungimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, mentre per chi ha tre o più figli il contributo è riconosciuto fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più giovane. In caso di raggiungimento di queste soglie durante l’anno, il calcolo del bonus sarà proporzionale ai mesi lavorati.
Differenze rispetto alle misure precedenti e modalità di richiesta
L’ultima legge di bilancio aveva confermato una forma di decontribuzione per le mamme lavoratrici, ma con il decreto omnibus del 20 giugno 2025 il sistema è stato aggiornato significativamente. La defiscalizzazione, che resta in vigore fino al 2026 per le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato e almeno tre figli minorenni, non è cumulabile con questo nuovo bonus.
La domanda per ottenere il bonus dovrà essere presentata direttamente all’INPS, anche se al momento non è ancora disponibile la procedura ufficiale. Si attende la pubblicazione del decreto attuativo e delle istruzioni INPS, che probabilmente prevederanno un accesso telematico simile a quello utilizzato per altri incentivi.
Implicazioni per il sostegno alla maternità
Il passaggio da uno sgravio contributivo a un contributo monetario diretto rappresenta un cambiamento rilevante nella politica di sostegno alle madri lavoratrici. Pur con alcune limitazioni, come l’esclusione delle lavoratrici domestiche e delle casalinghe, il bonus da 480 euro appare come un passo avanti verso un sostegno più uniforme ed esteso, in linea con le esigenze di molte famiglie italiane.
Resta comunque aperta la sfida di garantire un aiuto più ampio e strutturato per la genitorialità, considerando che la natalità in Italia continua a essere una questione cruciale per il futuro demografico del Paese. Il governo, con queste misure, intende favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, un tema di grande attualità nel contesto socioeconomico italiano.
Per ulteriori informazioni su altri strumenti di sostegno, come l’assegno di maternità per mamme disoccupate, si consiglia di consultare le risorse aggiornate disponibili sui portali ufficiali e su fonti specializzate.