La misura, ribattezzata “bonus estate”, potrebbe diventare un punto di riferimento per ulteriori interventi di revisione retributiva.
È ufficialmente in arrivo un significativo aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici, che potrà raggiungere fino a 480 euro mensili, grazie a un nuovo stanziamento di risorse da parte del Governo.
Questa misura, inaspettata per molti, mira a valorizzare il lavoro nella Pubblica Amministrazione e a ridurre le disparità retributive esistenti tra i vari ministeri.
Stanziamento e obiettivi del “bonus estate”
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 giugno, prevede un investimento complessivo di 190 milioni di euro destinati a rafforzare i fondi per i contratti integrativi dei dipendenti ministeriali. L’intervento si concentra sulla progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori, ovvero quei premi e incentivi che incidono sulla busta paga al di là dello stipendio base.
Dal confronto dei dati ufficiali emerge infatti che la retribuzione media dei dipendenti ministeriali è inferiore rispetto a quella dei lavoratori delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Per questo motivo, le risorse saranno ripartite privilegiando proprio le amministrazioni più svantaggiate, con l’obiettivo di avvicinare i livelli salariali accessori a quelli delle agenzie fiscali, che rappresentano il parametro di riferimento (circa 560 euro al mese).
Ministeri beneficiari e importi degli aumenti
La distribuzione delle risorse vede in prima linea il Ministero della Giustizia, che riceverà la quota più consistente pari a 43,7 milioni di euro, seguito dal Ministero della Difesa con 19,5 milioni e dal Ministero della Cultura con 15,5 milioni. Anche i ministeri dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze beneficeranno di incrementi significativi, rispettivamente con 14 e 11 milioni di euro.

Secondo le simulazioni elaborate dalla Ragioneria dello Stato, gli incrementi mensili – calcolati su 12 mensilità – varieranno sensibilmente in base al ministero di appartenenza:
- Ministero della Giustizia: +480 euro al mese (incremento massimo)
- Ministero delle Infrastrutture e Trasporti: +465 euro
- Ministero dell’Interno: +401 euro
- Ministero dell’Ambiente: +310 euro
- Ministero del Lavoro: +283 euro
- Ministero degli Affari Esteri: +240 euro
- Ministero dell’Università e della Ricerca: +176 euro
- Ministero della Difesa: +244 euro
- Ministero della Cultura: +78 euro
- Ministero del Made in Italy: +83 euro
- Ministero dell’Istruzione e del Merito: +169 euro
Al contrario, nessun aumento sarà destinato ai dipendenti dei ministeri dell’Economia e del Turismo, i cui salari accessori risultano già superiori alla soglia media di riferimento.
Impatto sull’economia della Pubblica Amministrazione
Il piano, promosso dal Ministero della Pubblica Amministrazione guidato da Paolo Zangrillo, prevede un incremento medio del 3,15% sul totale delle retribuzioni accessorie, che si aggiungerà al rialzo del 6% già previsto dal rinnovo del contratto collettivo nazionale per il triennio 2022-2024. Per l’effettiva applicazione degli aumenti sarà necessario un ulteriore decreto concertato con il Ministero dell’Economia, oltre alla definizione degli importi finali attraverso la contrattazione sindacale.
Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso una maggiore equità salariale all’interno della Pubblica Amministrazione, con riflessi positivi anche sulla motivazione e la valorizzazione del personale ministeriale.